La relazione firmata dal gruppo di ingegneri Unimol è sul tavolo del sindaco da circa 2 settimane. Come già anticipato da Primo Piano Molise lo studio di vulnerabilità sismica della materna Cep Nord di via De Gasperi, condotto dall’equipe del professor Carlo Callari, ha evidenziato criticità importanti della struttura che però, per il suo valore storico e architettonico, non andrebbe abbattuta. Ecco nel dettaglio le problematiche messe nero su bianco nella relazione: gli ingegneri hanno notano «un carente collegamento trasversale fra i paramenti murari. Le murature portanti sono composte da due paramenti di mattoncini di laterizio, con camera d’aria di 6 cm. Per l’intera loro altezza, i due paramenti non sono collegati trasversalmente fra loro, ad eccezione delle loro estremità di fondazione e sommità. I maschi murari sono inoltre eccessivamente snelli e sottili. La snellezza di tutte le pareti murarie portanti è nettamente superiore al valore massimo ammissibile per il soddisfacimento dei “Requisiti geometrici delle pareti resistenti al sisma” prescritti dalle NTC 2008. Anche lo spessore delle pareti è decisamente inferiore al valore minimo ammissibile che soddisfa i suddetti requisiti. L’eccessiva snellezza delle pareti portanti ne aumenta la deformabilità e la vulnerabilità per effetto di azioni sismiche, soprattutto quando queste azioni sono ortogonali al piano delle murature. Maschi murari “corti” (oltre che snelli e sottili). Purtroppo, a causa dell’elevata percentuale di aperture nelle murature, anche la lunghezza in pianta di molti dei pannelli murari portanti è inferiore al minimo prescritto dalle NTC 2008 per poter considerare le pareti come resistenti alle azioni orizzontali. Si tratta di un requisito indicato nelle NTC 2008 come necessario per “un adeguato comportamento statico e dinamico dell’edificio” e cioè che “tutte le pareti devono assolvere, per quanto possibile, sia la funzione portante sia la funzione di controventamento”. L’esigua lunghezza di queste pareti ne riduce la capacità di assorbimento delle azioni simiche parallele al piano della muratura. Le coperture a padiglione sono costituite da solai latero-cementizi e travi alte in c.a. come ossature. Sono dunque pesanti. Questa soluzione determina un’elevata concentrazione di massa sismica in testa alle murature. Infine i tecnici hanno evidenziato una forte anisotropia della vulnerabilità sismica. Nel presente studio, mediante la modellazione tridimensionale della risposta globale della struttura e l’analisi di vari potenziali meccanismi locali, si sono quantificati gli effetti delle suddette criticità in termini di valori deficitari degli indicatori di sicurezza».
Ma gli ingegneri dell’Unimol «mediante ricerche bibliografiche hanno anche verificato che l’edificio in esame e la vicinissima scuola elementare CEP Nord “Giovanni Paolo II” furono entrambe progettate dal noto ingegnere e professore Enrico Mandolesi (progettista fra l’altro dell’intero quartiere CEP e del “Mercato Coperto” di Campobasso) nel 1964. Inoltre, come si è appreso dalla rivista “L’architettura” (1972), da Pugnaletto (2007), e dal sito del Mibact, all’intero complesso scolastico fu conferito il prestigioso premio IN/ARCH “Abruzzi” 1969 dall’autorevole commissione giudicatrice allora composta da Emidio Ciucci, Teo Ducci, Cesare Ligini, Elio Piroddi e Martino Taviano.
Visto quindi il valore architettonico e storico dell’edificio (dimostrato anche dall’attenzione dedicatagli dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) e la sua coerenza con il contesto urbanistico in cui è inserito, si raccomanda la programmazione di significativi interventi strutturali sull’edificio che non ne alterino la concezione architettonica originaria». Dunque tra le ipotesi l’Unimol scarta l’abbattimento.
«Con riferimento a questi interventi di miglioramento sismico, si osserva che le Norme Tecniche 2018, appena entrate in vigore, prescrivono indici di sicurezza non inferiori a 0.6 per le scuole. Gli scriventi raccomandano che tali indici siano adeguatamente documentati in fase di progettazione e di collaudo degli interventi di miglioramento. Si osserva inoltre che un indice di sicurezza di 0.6 per le scuole è approssimativamente equivalente a una vita nominale restante di poco superiore ai 10 anni.
Si riportano nel seguito alcune raccomandazioni circa le attività da sviluppare a supporto della progettazione degli interventi strutturali di miglioramento sismico: esecuzione di indagini geotecniche nel sito in esame (ad oggi assenti) che includano una prova downhole in foro di sondaggio lungo 30 m e sviluppo della relativa caratterizzazione geotecnica; indagini integrative finalizzate a verificare i rapporti delle strutture di fondazione con i terreni; indagini integrative finalizzate alla definizione delle armature delle travi; saggi finalizzati alla definizione completa della sezione strutturale dei solai (dimensioni e armatura dei travetti) e delle loro attuali condizioni; saggi finalizzati alla definizione e verifica della connessione fra muri portanti e cordoli; analisi della risposta sismica locale; esecuzione delle verifiche geotecniche e strutturali delle fondazioni; verifiche dei solai (non eseguite dagli scriventi per mancanza dei suddetti dati); e verifica sismica di tutti gli elementi non strutturali (tamponature, impianti, controsoffitti)».

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