Si apre uno spiraglio di luce sulla delicatissima questione riguardante l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo dei 35 lavoratori addetti all’area vendita all’interno dell’ipermercato Conad di Campobasso.
Dopo le sollecitazioni nei giorni scorsi da parte delle organizzazioni di categoria guidate da Pasquale Guarracino, segretario generale della Uiltucs Molise e Daniele Capuano, segretario generale della Filcams Molise, e il confronto avvenuto la scorsa settimana con il primo cittadino Antonio Battista, anche la Regione Molise si è finalmente resa disponibile ad un incontro per trovare una soluzione alla drammatica situazione vissuta dai dipendenti di Moliseidea, società che gestisce il punto vendita all’interno del Centro Commerciale del Molise, che rischiano di tornare a casa ad ottobre a causa della scadenza dei contratti di solidarietà.
L’incontro tra Regione e sindacati avrà luogo giovedì prossimo, alle ore 10, a Palazzo Vitale.
«L’incontro con Battista è stato fondamentale – spiega a Primo Piano Molise Pasquale Guarracino della Uiltucs – il sindaco infatti si è fatto portavoce di questa situazione in Regione. Con Battista abbiamo approfondito inoltre un discorso più ampio riguardante la legge sul commercio e su come Campobasso risulti ormai satura da questo punto di vista e che quindi non ha bisogno di ulteriori reti di distribuzione».
Da un po’ di tempo, infatti, si parla dell’apertura di un nuovo centro commerciale in città che dovrebbe sorgere al posto dell’ex centro Pulitano in via San Lorenzo.
Più ampio invece il discorso che verrà affrontato a Palazzo Vitale: «Al presidente Toma e all’assessore al Lavoro Mazzuto – aggiunge Guarracino – chiederemo un impegno, anche in termini di fondi, per gestire al meglio la drammatica situazione vissuta dai dipendenti. Metteremo inoltre in evidenza il fatto che ormai la questione non riguarda più solo la nostra regione ma che, insieme ad Abruzzo e Puglia, il discorso si sta allargando a tutto il Centrosud. Per questo – conclude – oltre a trovare una soluzione in Molise chiederemo che il discorso venga affrontato anche a livello nazionale visto che a rischio non ci sono più soltanto 35 dipendenti molisani ma oltre 200 lavoratori italiani».

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