C’è voluto un pomeriggio di impegno, promosso da Fare Verde Campobasso, ma alla fine la villetta di via Leopardi, dopo mesi e mesi di completo abbandono ed innumerevoli solleciti e richieste di intervento di tanti cittadini della zona, è stata riportata alle condizioni minime di decoro e fruibilità grazie al lavoro dei volontari che hanno raccolto il nostro appello.
Ai volontari intervenuti, oltre all’amico “mister Green”, si è aggiunta una nutrita squadra di migranti ospiti del Centro di Accoglienza “Eden” che, oramai da anni, collabora con Fare Verde in tutte le operazioni di volontariato per la tutela e salvaguardia del territorio nell’ambito di un percorso che abbiamo voluto chiamare Azione&integrAzione e che coniuga felicemente l’impegno sociale, civico ed ambientale, grazie a momenti di reale integrazione tra i migranti e la nostra città.
L’area, inspiegabilmente esclusa da ogni forma di manutenzione pubblica, è stata bonificata dall’invasione della vegetazione spontanea e ripulita dai rifiuti; particolarmente ostica si è rivelata la rimozione dei robustissimi cespugli che avevano invaso gli interstizi tra le betonelle che ricoprono il piazzale che, infatti, in alcuni punti si presenta sconnesso e bisognevole di interventi di ripristino.

«Rivolgiamo – scrivono i volontari dell’associazione – raccogliendo le sollecitazioni di tantissimi cittadini del quartiere, un appello all’Amministrazione comunale affinché l’area venga regolarmente inserita nel piano manutenzioni comunale; c’è ancora tanto da fare e le iniziative di volontariato non possono certo rimpiazzare del tutto il ruolo e le competenze delle amministrazioni: il piazzale necessita comunque di una robusta spazzatura meccanica, vi sono ancora delle zone che necessitano dello sfalcio della vegetazione, mancano arredi e panchine mentre vi sono ben due strutture gioco inutilizzate ma in buone condizioni alle quali andrebbero semplicemente applicati i seggiolini per le altalene, c’è da dare una sistemata a molti alberi bisognosi di potature.
In sostanza c’è bisogno di “normalizzare” l’area affinché possa essere realmente restituita al quartiere e tornare nella piena fruibilità delle famiglie, soprattutto in vista della prossima riapertura dell’adiacente plesso scolastico».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.