Un passato sulle spalle che pesa come un macigno e un presente fatto di difficoltà e sacrifici quotidiani che non lascia intravedere speranze nel futuro. Non si arrende Loredana, 47enne di Campobasso, vedova e madre di due figli.
La sua drammatica storia inizia nel 2002, quando suo marito perde la vita in tragiche circostanze.
Loredana si ritrova sola, senza un lavoro, senza soldi (vivevano con la pensione sociale del marito di 240 euro) e con due figli da mantenere. Può contare solo sui suoi genitori che vivono a pochi passi da lei, sempre in un appartamento dello Iacp, grazie al loro contributo di 200 euro al mese. Ma tre anni fa Loredana perde la mamma e tre mesi fa, a seguito di una malattia, anche il papà, che nel frattempo aveva permesso ad uno dei nipoti, il più grande, di vivere in casa sua per alleggerire la situazione economica della figlia che, giorno dopo giorno, si divideva tra decine di lavoretti saltuari.
Ad oggi la situazione attuale della 47enne non è delle più rosee: è invalida al 60% a causa di un’artrite reumatoide, non ha un lavoro, ha diversi debiti accumulati tra condominio e bollette e da diversi giorni le hanno staccato anche la corrente. Vive in una casa logorata dal tempo ed è costretta a lavare il bucato a mano lasciandolo asciugare in casa.
Sua figlia sta frequentando un corso regionale gratuito per ottenere la qualifica di Operatore socio sanitario nella speranza di trovare poi un lavoro. L’unica entrata fissa che hanno è il reddito di inclusione percepito da Loredana. Ma si parla di soli 142 euro.
Per trovare una soluzione la 47enne si è rivolta anche al primo cittadino Antonio Battista. «Gli ho lasciato già 4 volte il mio curriculum strappandogli la promessa di un intervento ma poi non l’ho più sentito».
Loredana è stanca, porta i segni delle sofferenze sul volto e scoppia anche a piangere quando si parla della sua vita. Ma non intende arrendersi e attraverso Primo Piano Molise ha deciso di lanciare un appello: «Non ho scelto di vivere così, purtroppo mi sono accadute delle cose che potrebbero accadere a chiunque nella vita. Non voglio, né pretendo l’elemosina – ci tiene a precisare – vorrei solo un lavoro per garantire una vita dignitosa alla mia famiglia».
La prima emergenza da risolvere, che preme di più a Loredana, è quella di saldare il debito con l’ente che eroga energia elettrica.
Una spesa che ammonta a circa 600 euro.
«Non voglio che mia figlia viva così. Andiamo incontro alle stagioni più fredde e le giornate si accorciano. Devo lavare i panni a mano e nelle mie condizioni non è il massimo. Inoltre per cose banali, come ricaricare il telefono, devo aspettare che rientri il mio vicino. Qualcuno ci aiuti vi prego! Non chiedo di essere compatita ma solo la possibilità di ricominciare a vivere dignitosamente».

SL

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