Ancora un blitz della Polizia all’interno del carcere di via Cavour. Dopo le perquisizioni disposte dal procuratore Nicola D’Angelo lo scorso 17 aprile, nella notte tra martedì e mercoledì scorso gli agenti sono entrati nuovamente in azione nell’istituto penitenziario di Campobasso passando al setaccio celle e detenuti. L’azione degli uomini di via Tiberio, sempre su input del capo della Procura, volta alla ricerca di stupefacenti e apparati di comunicazione telefonica con l’esterno, è stata supportata dalla Polizia penitenziaria ed ha riguardato un’intera sezione del carcere.
La Squadra Mobile e l’Ufficio Sanitario Provinciale della P.S. hanno controllato oltre cinquanta detenuti. All’interno di una cella occupata da quattro detenuti, tre italiani e un georgiano, sono stati ritrovati tre microcellulari. I detenuti li avevano nascenti nelle parti intime, sperando di eludere i controlli degli agenti. In cella e negli spazi comuni è stata trovata anche della droga: 11 grammi di hashish e una dose di marijuana. Il detenuto di origine georgiano, per sfuggire ai controlli della Polizia, ha addirittura ingoiato al sim. È stato pertanto accompagnato in ospedale dove è stato sottoposto ad esami strumentali. L’uomo ha però rifiutato le cure ed è stato riaccompagnato nel carcere in osservazione.
Tutto il materiale, droga e cellulari, è stato sequestrato e i soggetti segnalati all’Autorità giudiziaria e Amministrativa competente per detenzione di sostanze stupefacenti.
Gli agenti ora analizzeranno le sim e i movimenti telefonici per capire se i detenuti utilizzavano il telefono per commettere attività illecite, come ad esempio per rifornirsi di droga durante le visite dei familiari. Al di là delle ‘finalità’, è comunque vietato avere telefoni cellulari all’interno del carcere.
E l’indagine non è certo chiusa. Gli agenti sono al lavoro per capire chi – e come – è riuscito ad introdurre nel carcere campobassano sia i telefonini che la droga.
Secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe scartata l’ipotesi che a portare in carcere cellulari e ‘fumo’ siano i parenti dei reclusi in occasione degli incontri settimanali, visto che chi entra nella Casa circondariale di Campobasso, infatti, è sottoposto a controlli molto rigidi.
Dunque, si lavora su altri fronti. Il carcere si trova infatti in pieno centro urbano e questo non è un aspetto di poco conto per gli inquirenti. A maggior ragione se si pensa che è circondato da civili abitazioni. È la stessa Procura a non escludere che possa esiste l’eventualità di lanci di oggetti dalle finestre. Del resto qualche mese fa è stato trovato all’interno del cortile una busta di plastica contenente droga ed altri oggetti, prontamente sequestrata dalla penitenziaria.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.