Il Comando Militare Esercito “Molise”, con la collaborazione del Comune di Campobasso, in occasione della ricorrenza del “2 novembre” ha voluto commemorare, come ogni anno, i caduti in Guerra e nelle missioni internazionali.
Alle ore 11.00, presso il Sacrario comunale di Castel Monforte, è stata deposta una corona d’alloro, offerta dal Comune di Campobasso, e, a seguire, è stata celebrata la santa messa in ricordo dei caduti in Guerra e nelle missioni militari internazionali, alla presenza delle autorità militari e civili, delle associazioni combattentistiche e d’Arma e dei familiari dei caduti.
Con queste iniziative il Comando Militare Esercito “Molise” ha inteso rinnovare i sentimenti di perenne gratitudine a quanti, in uniforme, hanno servito la Patria e sacrificato la propria vita e, al contempo, testimoniare la propria vicinanza alle loro famiglie.
Un particolare pensiero è stato rivolto ai caduti molisani nelle missioni internazionali.
Alessandro Di Lisio, che, il 14 luglio 2009, ha perso la vita a Ganjabad, in Afghanistan. Un ordigno improvvisato posizionato sulla strada tra Farah e Ganjabad, in Afghanistan, spezzò la giovane vita del caporal maggiore campobassano. Il militare aveva solo 25 anni e si trovava in missione nel Paese controllato dai talebani da quattro mesi. Di Lisio, paracadutista dell’ottavo genio guastatori della Folgore, faceva parte di un team specializzato nella bonifica delle strade prima del passaggio di convogli militari e diplomatici. Il 14 luglio del 2009 era impegnato con un gruppo di commilitoni a bordo di due veicoli Lince e di un mezzo blindato Coguar. Ma lungo quella strada qualcosa andò storto: la pattuglia di paracadutisti della Folgore e del Primo Reggimento Bersaglieri venne colpita dall’esplosione di una bomba che distrusse il primo mezzo della colonna, a bordo del quale si trovava il parà campobassano che purtroppo morì sul colpo.
L’esercito ha voluto inoltre omaggiare Giulio Ruzzi, Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito, che ha perso la vita a Balad il 6 febbraio 1994. Ufficiale facente parte del Contingente Iralfor “ibis 2” impegnato nella operazione di “Peace keeping” in Somalia, durante un movimento logistico tra Giohar e Balad, venne coinvolto, con tutto il personale della colonna di cui faceva parte, in un conflitto a fuoco scaturito da un agguato teso da una banda armata nell’abitato di Balad. Sebbene ferito riuscì ad arrestare il mezzo che conduceva ed a defilarlo a ridosso di alcune case, permettendo così al rimanente personale di reagire al fuoco. Successivamente venne di nuovo colpito mortalmente immolando così la sua giovane vita per un ideale di pace e di solidarietà tra i popoli.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.