Il 2018 doveva essere l’anno della raccolta differenziata a Campobasso. L’obiettivo se l’era prefissato il sindaco Antonio Battista che nella conferenza stampa di 12 mesi fa – quella indetta per tacciare il bilancio e mettere in agenda i programmi da completare prima della fine della consiliatura – aveva annunciato che il servizio entro fine anno sarebbe stato esteso a tutta la città, o quantomeno a tutti i quartieri escluso il centro murattiano.
Ebbene, il 2018 è agli sgoccioli ma la tabella di marcia, rispetto ai proclami, non è stata rispettata. La differenziata è partita nelle contrade e, con qualche difficoltà, nel quartiere Cep. Da luglio l’assessorato all’Ambiente guidato da Stefano Ramundo e la Sea, la municipalizzata che gestisce il servizio, sono alle prese con incontri, monitoraggi e piccoli aggiustamenti per rispondere alle esigenze dei residenti. Sta di fatto che pure al Cep non tutti sono ancora entrati nell’ottica della ‘rivoluzione differenziata’, tanto che giornalmente si assiste al ‘pellegrinaggio’ dei rifiuti: immondizia abbandonata un po’ ovunque e cassonetti stracolmi nelle aree della città non ancora interessate dal servizio. Ma al di là dell’inciviltà di qualcuno è evidente che qualcosa a Palazzo San Giorgio non abbia funzionato: i ‘maligni’ imputano il flop della differenziata ai rapporti non proprio collaborativi tra l’assessorato e la Sea, altri alla lentezza della macchina burocratica, con i bandi per le forniture di mezzi e attrezzature fermi al palo.
Il titolare all’Ambiente Ramundo dribla le polemiche e getta acqua sul fuoco: «Non so se si può parlare di vero e proprio ritardo rispetto agli impegni assunti, noi abbiamo preferito dedicare maggiore attenzione alle zone della città dove è partita la raccolta e consolidare l’esistente, prima di coinvolgere gli altri quartieri». Lo scorso weekend c’è stato infatti un ulteriore confronto con i residenti del centro storico, i primi in ordine di tempo a sperimentare il servizio. «A più di un anno e mezzo dallo start abbiamo voluto tracciare un bilancio ed ascoltare i cittadini del centro storico che hanno portato alla luce alcune criticità che pure noi avevamo già notato. Il problema fondamentale in quella zona è ancora l’abbandono selvaggio di rifiuti – evidenzia Ramundo – e per questo la prossima settimana stipuleremo una convenzione con l’Arpam per l’utilizzo di fototrappole. Inoltre potenzieremo anche il servizio porta a porta destinato alle fasce deboli (anziani e disabili) e ai residenti della parte alta del borgo antico ampliando la raccolta alla carta e alla plastica. Infine installeremo finalmente le dog toilette, visto che molti residenti hanno lamentato la presenza di deiezioni canine per la strada».
L’esponente della giunta di Palazzo San Giorgio ha inoltre assicurato che pure nel quartiere Cep la differenziata è finalmente entrata a regime: «Abbiamo terminato il ciclo di incontri con i cittadini e a fine mese partiranno i servizi aggiuntivi per il ritiro dei pannolini». E le altre zone della città? Ramundo non si sbilancia ma ammette che il servizio nel quartiere Vazzieri e nel centro murattiano subirà un importante slittamento. «A gennaio contiamo di partire nel quartiere San Giovanni, nella zona sud est della città, per le altre aree, se vogliamo fare le cose per bene, ci vorrà ancora del tempo». Insomma, con molta probabilità alla fine della consiliatura i le zone più popolose della città resteranno ancora senza servizio e chissà se questo ‘peserà’ sul voto che i campobassani esprimeranno a maggio.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.