Anche lei era ‘nel giro’ dello spaccio, o quantomeno ha aiutato i suoi familiari a nascondere i proventi dell’attività illecita. Questa è la pista su cui stanno lavorando gli agenti di via Tiberio che mercoledì pomeriggio hanno denunciato alla competente autorità giudiziaria una donna di 78 anni accusata di riciclaggio. L’anziana è la suocera della 35enne pizzicata dalla Polizia una settimana fa a bordo di un’auto (insieme al dipendente Unimol e alla 51enne arrestata) che trasportava eroina dalla Puglia, e già denunciata insieme al compagno (tutt’ora in carcere) per spaccio. La 78enne, nell’ambito di un’ulteriore attività finalizzata alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, è stata perquisita dagli agenti della Squadra Mobile, assieme a un’altra donna (la figlia), appena uscite da un condominio del quartiere Cep, dove avevano incontrato una terza persona. Ad insospettire gli agenti l’atteggiamento dell’anziana che, uscita dall’appartamento, camminava con la mano appoggiata dietro la schiena, come per sorreggere qualcosa che nascondeva tra gli slip. Presumendo che potesse trattarsi di sostanza stupefacente, le due donne sono state fermate, accompagnate in Questura e perquisite.
L’anziana nascondeva nelle parti intime (proprio nel punto nel quale gli agenti avevano notato che la donna portava la mano al momento di salire in auto), una confezione sottovuoto in cellophane trasparente termosaldata, contenente banconote da 50 e 100 euro, per un importo di 20.000 euro.
Da lì sono partiti gli accertamenti della Squadra Mobile che hanno permesso di risalire al grado di parentela tra le due perquisite e M.R., la 35enne campobassana denunciata lo scorso 17 novembre per detenzione ai fini di spaccio di cocaina ed eroina.
Appurato dunque il grado di parentela, e considerando che l’anziana non svolge alcuna attività lavorativa dichiarata e non ha redditi che possano giustificare il possesso di una somma di denaro così ingente, gli agenti sono conviti che il denaro sia il profitto dell’attività illecita di spaccio della 35enne: per questo i 20mila euro sono stati sequestrati e per la 78enne è scattata la denuncia. Peraltro la Squadra Mobile aveva già sequestrato preventivamente due carte di credito trovate in possesso di M.R., ma intestate al marito detenuto nel carcere di Rieti. Sui conti di appoggio venivano trovate somme di denaro per complessivi 17.000 euro, anche in quel caso presunto profitto dell’attività di spaccio.
L’attività dimostra ancora una volta quanto sia florida la domanda e l’offerta di stupefacente nella città di Campobasso, quanto incisiva sia l’attività delle Forze di Polizia e della Magistratura, ma anche che, per sconfiggere il fenomeno è necessaria la collaborazione dei cittadini a cui si richiede di segnalare atteggiamenti sospetti e situazioni di consumo e spaccio di stupefacenti di cui siano testimoni.

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