Ha passato ‘in rassegna’ una ventina di cantine rubando tutto ciò che trovava, soprattutto olio d’oliva, per utilizzare la refurtiva come merce di scambio per rifornirsi di droga. Ma il 22enne, originario di un comune dell’hinterland, è stato beccato e denunciato dalla Polizia. Il giovane, tossicodipendente e nulla facente per gli inquirenti è l’autore di numerosi furti commessi nei mesi di ottobre e novembre in garage e cantine della città. Le indagini svolte finora hanno consentito di attribuire al 22enne la paternità di almeno 18 episodi, ma non si esclude che il numero sia superiore.
La Squadra Mobile, all’esito di accurate e articolate indagini di polizia giudiziaria, sulla base di alcune tracce che il giovane aveva lasciato sulla scena del crimine, è riuscito ad incastrarlo. Emblematico che nei diversi furti commessi per lo più nel quartiere Vazzieri (via Carducci, via Pascoli, via Alfieri), ma anche in via Garibaldi, via Monsignor Bologna, via Gianbattista Vico, via S. Giovanni, via Puglia, il ladro seriale s’impossessasse, oltre che di utensili, di un compressore, di un condizionatore d’aria, di canne da pesca, di una bicicletta, di quintali di litri d’olio d’oliva che poi cedeva ad un presunto ricettatore di Campobasso, un 29enne di etnia rom, anche lui denunciato. La storia, che sembrerebbe quasi di altri tempi per i beni oggetto dei reati, appare invece in tutta la sua drammaticità; scaturisce infatti dalla spasmodica ricerca di qualsiasi risorsa per potersi procurare la sostanza stupefacente, andando così ad alimentare, indirettamente, la criminalità che, dello spaccio di droga, ha fatto una vera e propria attività imprenditoriale di natura illecita.
La Squadra Mobile ha recuperato e sequestrato a casa del ricettatore 2,25 quintali di olio di oliva di recente produzione. «A tal proposito – l’appello delle questura – si invitano i cittadini che abbiano subito furti d’olio a recarsi in questura per chiedere la restituzione della merce, dimostrando attraverso idonea documentazione (copia della denuncia o altri elementi giustificativi), la proprietà dei contenitori.
La Polizia di Stato raccomanda, inoltre, ai cittadini di prestare le opportune cautele nell’acquistare merce di dubbia provenienza, perché si potrebbe incorrere nel reato di incauto acquisto previsto dall’art. 712 del codice penale, o addirittura nel più grave delitto di ricettazione».

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