Il legame con le proprie radici, la cura per i dettagli e la passione per un’antica tradizione: ha riaperto i battenti ieri mattina la mostra dal titolo “T’piac ‘o presepio” di Antonio Guarino. Dal 2009, in via Carducci, il signor Guarino, originario di Napoli ma da anni residente a Campobasso, apre le porte del suo museo ai cittadini per condividere con loro, durante le festività, la magia dei presepi di Natale.
Una passione nata tempo fa quando, già da bambino, aiutava ogni anno, l’8 dicembre, il papà a ricreare il presepe di famiglia.
Negli anni, trasferitosi a Campobasso, il signor Antonio ha allestito, in quello che un tempo era un garage, il suo primo presepe. Da lì in poi, anno dopo anno, ha aggiunto dettagli alla sua opera con l’acquisto di nuove statue (presso due artigiani di Napoli e Scafati) e la riproduzione fedele di case e scorci della città utilizzando materiale come sughero, tempere e mattoni di terracotta minuziosamente intagliati per riprodurre le tegole dei tetti.
Oggi i presepi esposti sono 20, alcuni dei quali dedicati a Campobasso e arricchiti da effetti ‘magici’ che ricreano la luce del giorno e il cielo stellato della notte.
Contare le statue, invece, è praticamente impossibile: basti pensare che uno dei più piccoli ne contiene circa 150.
Ognuno di essi segue fedelmente la tradizione napoletana in cui ad unirsi sono il ‘bene’ e il ‘male’ ossia elementi sacri, relativi alla Natività, e profani, come la taverna dove Giuseppe e Maria vennero scacciati. Al centro della sala campeggia l’omaggio che Antonio Guarino ha voluto dedicare a Papa Francesco quando il Santo Padre venne in visita in Molise. Il più grande, costruito in 4 anni, riproduce invece il paesaggio molisano.
Sullo sfondo, al di sopra delle montagne, campeggiano alcuni dei più famosi castelli della regione: oltre al maestoso Monforte spunta, infatti, anche quello di Gambatesa, di Carpinone, di Pescolanciano e Castropignano. Al centro anche la riproduzione dell’area archeologica di Altilia. Un altro presepe, stavolta in miniatura, riproduce fedelmente quello presente a Palazzo Reale a Napoli. E poi il centro storico di Campobasso, con la riproduzione di Porta Sant’Antonio ricca di dettagli e di scene di vita quotidiana.
«Questo lavoro è il frutto di grande sacrifici – spiega Guarino – una volta dovevo portare un presepe di mia produzione alla mostra organizzata annualmente dall’associazione Amici del presepe. Feci le 7 del mattino per allestirlo. Per realizzare il più grande, quello con i castelli molisani, ho impiegato circa 4 anni. La voglia di farne di nuovi c’è ma purtroppo – spiega sorridendo – ho terminato lo spazio!». E sul perché continua a portare avanti questa tradizione aggiunge: «È una passione che ho da quando sono piccolo. Una parte di me che volevo condividere con tutti. Finché ne avrò la forza continuerò a tramandare questa tradizione».
La mostra sarà aperta fino al 6 gennaio e sarà possibile visitarla nei giorni festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, e nei feriali dalle 16 alle 20.
SL

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