La sfilata straordinaria dei Misteri dello scorso 2 dicembre continua a far parlare di sé. Nel bene, dato il successo senza precedenti e il boom di presenze che l’evento ha registrato e nel male, con una nuova polemica riguardante il ruolo della tunzella.
I dubbi erano già nati nei giorni precedenti alla sfilata, quando a prendere il posto di Sarah Khalaf era toccato alla romana Chiara Rossi. «Cosa c’entra una tunzella romana, benché di origini molisane, con un’antica tradizione campobassana?» si chiedevano in molti.
Dubbi anche sulle modalità di scelta della ragazza visto che il comitato Pro Di Zinno puntava a selezionare una rappresentante dei molisani nel mondo e visto che inizialmente la scelta di Chiara era stata erroneamente assegnata all’associazione Forche Caudine, che ha declinato ogni forma di responsabilità.
Pregiudizi poi svaniti dopo il grande successo dell’evento e l’impeccabile interpretazione di Chiara che, come da prassi, non ha ceduto, neanche per un secondo, alle provocazioni del diavolo.
Ma a sollevare nuovi malumori è stata la notizia, riportata su alcuni giornali online e immediatamente smentita dalla stessa Chiara Rossi, sul presunto cachet che avrebbe ottenuto la 23enne per interpretare il personaggio chiave dell’Ingegno di Sant’Antonio Abate.
Con la delibera di giunta regionale numero 363 del 2018, infatti, è stato concesso un finanziamento di 80mila euro per il tricentenario della nascita di Paolo Saverio Di Zinno, e la tunzella invernale avrebbe dovuto percepire un compenso di 5mila euro. C’è da dire che se la scelta fosse ricaduta su una molisana all’estero quella cifra sarebbe stata utilizzata per coprire le spese di viaggio, vitto e alloggio.
Ad intervenire sulla questione anche il Comitato internazionale dei molisani: «Leggiamo che la donzella dei Misteri di Campobasso avrebbe ricevuto 5000 euro per la sfilata.
Come mai nella lettera che la Regione Molise ha mandato alle associazioni di molisani nel mondo non c’è scritto che la figurante sarebbe stata pagata e così tanto?
Come mai c’è scritto che doveva essere residente all’estero e invece non è lo è, ma è romana de Roma? Come mai, nonostante vengono richiesti book fotografici, la commissione non si accorge che la romana non ha i connotati fisici tradizionali della donzella?
Come mai ci viene detto che la candidatura l’ha mandata un’associazione di Roma, che non c’entra nulla con l’estero e questa associazione smentisce di aver mandato lei la candidatura?
Quanto spenderà ancora la Regione Molise per spedire foto e video della sfilata dei Misteri alle associazioni di molisani nel mondo, com’è scritto nella nota?
Se la donzella romana ha realmente incassato questi soldi pubblici dei molisani chiediamo che perlomeno li dia in beneficenza alla Caritas di Campobasso per fare bella figura con la regione che dice di amare tanto, il Molise».
Ma a stretto giro è arrivata la replica della diretta interessata che ha smentito categoricamente di aver ricevuto un compenso per il ruolo di tunzella e ha spento definitivamente ogni polemica. «Nessuno mi ha promesso alcun compenso – ha spiegato Chiara Rossi per la partecipazione, e certamente non l’avrei neppure accettato. Il cachet di 5mila euro era previsto nel caso in cui fosse stata scelta una ragazza residente all’estero, non nel mio caso che vivo a Roma».

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