La partita sta per chiudersi. Nelle prossime ore il sindaco Antonio Battista scioglierà le riserve e ricomporrà la sua giunta, azzerata lo scorso 29 dicembre per una verifica degli obiettivi raggiunti dagli assessori ma soprattutto per far uscire allo scoperto i presunti ‘infedeli’ prossimi al cambio di casacca. Delle nove poltrone disponibili probabilmente solo otto verranno rioccupate dai ‘vecchi inquilini’ dell’esecutivo. Resta in forte dubbio, infatti, la posizione del titolare delle Attività produttive Salvatore Colagiovanni, esponente di Alternativa popolare, che molti hanno dato vicinissimo al centrodestra. A differenza dei suoi colleghi che sono ancora in fase di valutazione (Stefano Ramundo e Francesco De Bernardo) o che hanno già firmato (Alessandra Salvatore, Bibiana Chierchia, Pietro Maio, Maripina Rubino, Lidia De Benedittis e Massimo Sabusco) il ‘documento di fedeltà’ al centrosinistra, Colagiovanni sgombera il campo da dubbi e dice a chiare lettere che «a scatola chiusa» non si possono sottoscrivere programmi e impegni.
«Fedeltà a quale centrosinistra? – la domanda provocatoria – ad oggi a parte il Pd che è frammentato, non vedo altre formazioni che compongono il centrosinistra e che ci hanno portato alla vittoria nel 2014. Non firmo documenti in bianco, anche se non ho alcun accordo con il centrodestra come qualcuno ha detto solo per screditare la mia immagine. Io chiedo a Battista di poter fare una verifica sull’operato di 4 anni e mezzo di lavoro. Faccio parte di alternativa popolare, ho parlato a Roma con la Lorenzin che è convinta anche lei della mia posizione. Siamo vicini alla corrente che sostiene Zingaretti alla segreteria del Pd, la stessa corrente del sindaco Battista e di Roberto Ruta. Noi chiediamo dunque di essere chiari e di essere trattati da alleati e non servi sciocchi da utilizzare al momento opportuno.
La campagne elettorali non si vincono con i giuramenti, ma con le idee e con i programmi per la città. Io ho molta stima nei confronti di Battista ho sposato la sua candidatura 5 anni fa perché ritengo che sia una persona umile e seria, ora però non capisco questo suo modo di fare. Forse – il riferimento a Roberto Ruta – chi sta sopra di lui ha delle strategie differenti dalle mia, io porto avanti solo l’interesse della città di Campobasso. Le riunioni per decidere il futuro del centrosinistra si fanno in maggioranza con gli alleati, non in qualche locale di sera».
Insomma Colagiovanni all’aut aut del centrosinistra non ci sta, e chiede chiarezza sui programmi e soprattutto sui nomi (sindaco in primis) che il centrosinistra ha intenzione di schierare alle amministrative di maggio.

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