Ha accettato l’invito di un compagno a fumare uno spinello nel bagno della scuola. Poi ha iniziato a sentirsi male finché non è caduta a terra in preda alle convulsioni.
Ha rischiato di finire in coma, venerdì mattina, una studentessa 15enne di un Istituto professionale di Campobasso dopo aver assunto “droga leggera” insieme ad un ragazzo più grande.
Quella “innocente” canna, fumata di nascosto tra una lezione e l’altra, ha provocato una brutta reazione al suo organismo.
Il ragazzo, maggiorenne e ripetente, che era con lei e che le ha procurato la sostanza, preso dal panico, ha immediatamente avvisato i docenti che, a loro volta, hanno richiesto il tempestivo intervento degli agenti di Polizia e dei sanitari del 118.
Durante la corsa in ambulanza verso il Cardarelli, la giovane studentessa era in stato di semi incoscienza.
Una volta in ospedale è stata sottoposta ad esami tossicologici risultati però negativi. Sia la giovane che i professori che l’avevano soccorsa, tuttavia, hanno confermato la circostanza che il grave malore era dovuto all’assunzione di droga avvenuta all’interno dell’edificio scolastico.
Subito dopo l’intervento nell’istituto, gli agenti della Mobile hanno anche perquisito l’abitazione del ragazzo con l’ausilio dell’unità cinofile della Guardia di Finanza, dove sono state rinvenute banconote da 20 euro false.
Il ragazzo è stato al momento denunciato all’autorità giudiziaria per la violazione dell’articolo 455 del codice penale (spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate) e sono in corso ulteriori approfondimenti sulle circostanze della cessione di droga.
La Polizia in queste ore sta cercando di rimettere insieme i pezzi del puzzle: oltre a sentire la ragazza, che ha ammesso in ospedale di aver assunto la droga, hanno già ascoltato i testimoni che hanno assistito ai fatti.
Dietro questo singolo episodio si cela inoltre un fenomeno che negli ultimi tempi si sta allargando a macchia d’olio, ossia l’acquisto di droga online.
Gli elementi raccolti dagli inquirenti, infatti, hanno fatto emergere un nutrito giro di adolescenti (compreso il ragazzo autore della cessione di droga) che, mettendo assieme il denaro destinato all’acquisto dello stupefacente, provvedono a commissionare la consegna tramite siti web schermati, i cosiddetti dark web, arrivando a spendere cifre tra i 300 e i 500 euro. Importi notevoli, nella disponibilità di adolescenti, nonostante la giovane età.
La Polizia di Stato richiama dunque l’attenzione sugli effetti derivanti dall’uso della cannabis, compresa quella “light”, anche alla luce di quanto riportato sul sito istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento politiche antidroga che così recita: “Gli effetti collaterali che possono derivare dall’uso” di tali sostanze sono “distorsione della percezione, tachicardia, ipertensione arteriosa e aritmie, vertigini, alterazioni dell’orientamento spazio-temporale, alterazione della coordinazione motoria, irritabilità, attacchi di ansia e panico, episodi psicotici di natura paranoidea, alterazione della memoria e difficoltà di apprendimento, deficit cognitivi”.
Anche venerdì, in concomitanza con l’accaduto, gli agenti della Squadra Mobile, dell’Ufficio Sanitario Provinciale e della Polizia stradale sono stati impegnati in un’attività di educazione e informazione sui rischi legati al consumo di stupefacenti presso l’Istituto Comprensivo “D’Ovidio” di Campobasso, ove hanno tenuto un incontro con circa 50 studenti delle terze classi, nel corso del quale gli alunni hanno dimostrato, ancora una volta, notevole interesse sull’argomento, formulando domande agli operatori di Polizia ed esprimendo curiosità e perplessità sul tema.
Un fenomeno dunque che continua a ripetersi e che vede protagonisti soprattutto i più giovani.
“Una canna non ha mai ucciso nessuno” direbbe qualcuno. In questo caso, però, è stata sfiorata una vera e propria tragedia. Manca ancora qualche elemento per far luce su quanto accaduto.
Secondo indiscrezioni gli studenti dell’istituto erano già a conoscenza di cosa accadeva in quel bagno durante l’orario scolastico.
Resta da capire cos’è che ha scatenato una reazione così devastante e, in una visione più ampia, come arginare ulteriormente un fenomeno così pericoloso e preoccupante che attualmente miete più vittime di una guerra.

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