Abbattere e ricostruire oppure adeguare sismicamente? È la valutazione che i tecnici comunali stanno effettuando sull’asilo di via Tiberio, una delle 10 scuole passata ai raggi X dagli ingeneri Unimol. La relazione è infatti arrivata a Palazzo San Giorgio agli inizi di dicembre e ieri è stato affidato l’incarico per lo studio di fattibilità tecnico economica, così come prospettato dal sindaco Battista in risposta ad una interrogazione consiliare. Ad occuparsi dello studio saranno l’ingegnere Antonio Abbazia, l’architetto Stelvio Bagnoli ed il geometra Michele Di Maio: i tre definiranno la convenienza tra le due soluzioni prospettate dall’Unimol con le risultanze dello studio di vulnerabilità e, precisamente tra la demolizione e ricostruzione dell’edificio o il suo adeguamento sismico.
Il quadro emerso per la scuola di via Tiberio non differisce molto dalle precedenti relazioni consegnate al Comune. Si tratta di un edificio datato, costruito tra la fino degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80 , e dunque prima dell’entrata in vigore delle norme antisismiche: un elemento che purtroppo accomuna la gran parte delle scuole campobassane.
Come già successo per altri istituti, gli esperti dell’Unimol hanno dovuto lavorare con una documentazione più che carente: mancavano infatti alcuni fondamentali elaborati come la relazione di calcolo del progetto strutturale originario, le sezioni ed i particolari costruttivi di travi, tamponature, tramezzi e massetti, i particolari costruttivi di nodi trave-pilastro, la distinta delle armature dei solai ed altri documenti tra cui l’intera perizia di variante dell’aprile 1982 di cui non si conserva traccia alcuna.
La scuola venne iniziata nel marzo 1981 e terminata nel settembre dell’anno successivo. Come già riscontrato per l’asilo nido di via Verga, l’edificio è stato progettato con le normative antecedenti alla classificazione sismica del Comune di Campobasso (avvenuta il 27/04/1981) benché la sua realizzazione sia avvenuta, di fatto, successivamente all’entrata in vigore delle nuove normative antisismiche.
Tra le criticità maggiori riportate nel capitolo conclusivo dell’indagine, viene posta in evidenza la progettazione per le sole azioni verticali, e quindi senza considerazione dell’azione sismica, caratterizzata da una struttura del tipo “a travi forti e pilastri deboli” che presentano elevati indici di vulnerabilità.
Anche le armature risultano insufficienti ed inadeguate, mentre la possibile presenza di pilastri tozzi al di sotto del primo solaio (zone non ispezionabili), potrebbe favorire l’innesco di meccanismi fragili di taglio negli stessi pilastri.
L’equipe del professor Callari, pur non sbilanciandosi nel giudizio, sembrava propendere per la costruzione di un edificio ex novo. Le condizioni della struttura di via Tiberio sembrano molto simili a quelle della scuola di via Jezza: criticità importanti che non verrebbero colmate solo con un adeguamento sismico.
Ora la parola passa al Comune, che a breve deciderà le sorti della struttura e soprattutto dei piccoli alunni.

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