Il crollo dell’ex deposito Enel ha inevitabilmente riacceso i riflettori sulla situazione di un altro stabile che cade letteralmente a pezzi nel cuore della città: il ‘vecchio’ cinema Ariston. Anche sull’immobile, di proprietà della famiglia De Bendedittis, è in atto da anni una battaglia giudiziaria che vede contrapposti proprietà, Comune e Codacons. Sta di fatto che l’edificio è transennato e lungo il marciapiedi di via Cararelli, davanti all’ingresso dello storico cinema, non si può più transitare per questioni di sicurezza. Sulla questione sono intervenuti i residenti e i commercianti di via Cardarelli, via Isernia e via Larino, con una lettera- appello all’indirizzo del Comune: «Ora basta! Non è concepibile che la città capoluogo sia immobilizzata dai dirigenti del comune di Campobasso.
Alla luce della tragedia sfiorata sabato scorso ,che solo per un caso fortuito non ha provocato vittime o feriti, per l’ennesima volta , sperando che sia l’ultima , chiediamo all’amministrazione di consentire la realizzazione del “progetto Ariston” affinché non sia il prossimo a crollare.
Quotidianamente noi residenti, commercianti, clienti e cittadini che percorriamo via Cardarelli, via Isernia e via Larino rischiamo la nostra incolumità a causa dello stato di degrado dell’ex cinema teatro Ariston. Sentita la proprietà ci chiediamo perché nonostante l’orientamento politico favorevole, nonostante le vittorie legali e l’assenza totale di vincoli sulla struttura , la dirigente del settore urbanistico non consenta la realizzazione di un progetto che oltre a mettere in sicurezza la zona rivaluterebbe anche l’aspetto commerciale delle nostre attività agonizzanti.
Chiediamo quindi pubblicamente alla dirigente del settore urbanistico una soluzione definitiva ed immediata a questa annosa vicenda. Le soluzioni tampone adottate fino ad oggi non sono servite a nulla se non ad allungare la nostra sofferenza, non consentendo il passaggio libero nei pressi della struttura e privandoci di un riqualificazione urbanistica che possa rilanciare la vita economica del centro cittadino. Ci auguriamo che non si pensi solo ad altri interventi provvisori che possano bloccare in parte o totalmente la viabilità perché i danni economici arrecati alle nostre attività sarebbero davvero irreparabili !
Il lassismo e la mancata assunzione di responsabilità da parte della struttura tecnica di Palazzo San Giorgio rischiano di decretare la fine di una parte della città che un tempo era fiorente e che purtroppo oggi è totalmente abbandonata. Concludiamo chiedendoci se la dirigente si assumerà poi la responsabilità personale di eventuali tragedie che, dato l’inevitabile logorio del tempo che grava sulla struttura ed in attesa delle sue bibliche decisioni, non sono da escludere!»

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