Perfino la leghista e salviniana di ferro Aida Romagnuolo commenta: altro che territorio tranquillo.
Fa discutere la bozza di riorganizzazione degli uffici territoriali del ministero dell’Interno che sarebbe ormai quasi pronta dopo un paio d’anni di studio in seno al pool di tecnici nominato a fine 2016, in seguito al decreto Madia. La razionalizzazione nasce quindi con Renzi, ma a portarla a compimento sarà Salvini, vicepremier e titolare del Viminale. La questura di Campobasso, nel piano del Viminale, scivola nell’ultima fascia, la quarta (20 in tutto le questure che comprende, c’è pure Isernia). Alla guida, se tutto resta come è oggi, andrà un dirigente superiore. Per capirci, l’attuale questore di Campobasso Mario Caggegi è ‘troppo qualificato’.
Il grado non incide direttamente sulla sicurezza del territorio. A preoccupare, però, sono gli indici utilizzati dal gruppo di lavoro – gli stessi alla fine dei conti utilizzati dalla commissione Vietti che propose la soppressione della Corte d’appello di Campobasso poi scongiurata – che sono riassumibili nella popolazione, nella densità demografica, nell’incidenza di reati di particolare gravità. Pochi abitanti, pochi delitti uguale provincia tranquilla. Ma il prossimo passo, a questo punto, potrebbe essere una riduzione dell’organico.
«È un’operazione ridicola quella che si paventa», la boccia il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Vittorino Facciolla. «Non so quali siano le conseguenze del declassamento in termini di funzioni e uomini. In ogni caso, il Molise è una zona cuscinetto fra il Foggiano e il Casertano. Tutto bisogna fare nelle zone di confine, tranne che depotenziare, anzi bisogna rafforzare i presidi di sicurezza. Qui non ci sono reati allarmanti? Beh non è depotenziando che si fa in modo che la situazione resti sotto controllo». Se non è isola felice, il Molise comunque conserva gli anticorpi per reagire ai tentativi di infiltrazione. «Scelte del genere invece – sostiene Facciolla – rappresentano un colpo mortale agli anticorpi». Insieme alla collega Micaela Fanelli presenterà a breve un’interpellanza in Consiglio per capire i termini della questione e i margini per intervenire su Roma perché «semplificare non significa questo».
La capogruppo del Carroccio a Palazzo D’Aimmo Romagnuolo pure esprime dissenso sul declassamento: «Non sono assolutamente d’accordo con chi pensa che questo territorio sia un’area tranquilla, una cosiddetta isola felice, anzi, i fatti dimostrano che di giorno in giorno i reati aumentano, così come le preoccupazioni e il desiderio da parte dei cittadini di essere sempre più difesi». E se da un lato ringrazia il questore e i suoi uomini per quello che «nonostante le mille difficoltà mantengono alta l’attenzione verso il crimine» dall’altro evidenzia che «la zona del basso Molise, quella di Termoli e di Campomarino in particolare, sono le aree più esposte agli atti di delinquenza comune e organizzata, ai comportamenti dei malavitosi pugliesi che quasi quotidianamente raggiungono il Molise per consumare un’intensa attività criminosa dedita allo spaccio di droga, allo sfruttamento della prostituzione, ai furti negli appartamenti, all’acquisto di immobili e di attività commerciali, una criminalità tra le più temibili del panorama italiano. Le infiltrazioni mafiose nel Molise – conclude – non sono più considerate una mera ipotesi, ma ormai rappresentano una concreta certezza». E chiede di rafforzare il commissariato di Termoli e aprire un presidio di polizia a Venafro.

Battista su tutte le furie: «Solita logica penalizzante. Salvini non si cura di noi»

«Provincia tranquilla? Certo, come se la pace sociale si mantenesse solo contando sul fatto che siamo brava gente».
Antonio Battista sa che diranno: è un Pd che si scaglia contro Salvini. Ma corre il rischio. Sindaco del capoluogo di regione e presidente di quella Provincia definita tranquilla dagli indici utilizzati dal pool del Viminale dice chiaro e tondo che il declassamento della questura di Campobasso è «da scongiurare assolutamente». Si augura che il suo appello venga ripreso da altri amministratori e dai parlamentari «affinché nessuno tocchi il nostro presidio».
Battista spiega il suo punto di vista a Primo Piano: «I dirigenti della questura e le forze dell’ordine lavorano ogni giorno per mantenere tranquillo questo territorio, un territorio che fa da barriera ad altri che registrano un tasso di criminalità, anche organizzata, tra i più alti d’Italia. Ci siamo già passati con l’accorpamento del comando regionale dei Carabinieri. Questa logica ci penalizza. Non posso poi far finta di non vedere che evidentemente il ministro dell’Interno guarda altrove, ad altre zone dell’Italia, al Nord magari, ma non certo si interessa a Campobasso e al Molise. Pagheremo l’applicazione del suo decreto Sicurezza, il resto per Salvini evidentemente non ha importanza».
In definitiva, per Battista «declassare la questura significherà avere, nel tempo, ripercussioni sul personale locale ma vuol anche dire che oggi i vertici nazionali hanno poca considerazione di realtà come la nostra. Cambiano i governi, ma non cambia l’atteggiamento verso chi, come noi, è lontano per numeri e distanze dai centri di potere. Mi domando per quale motivo occorra declassare, e mi chiedo quale o chi ne trarrà vantaggio».

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