Non ci sta Aldo Di Giacomo al provvedimento preso venerdì scorso dal capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini, nei confronti dell’agente carcerario condannato – anche dall’opinione pubblica – per aver reagito in maniera spropositata durante la cattura di un detenuto 37enne che mercoledì scorso ha tentato, senza successo, di evadere dal carcere di Campobasso.
Il sindacalista, infatti, ha annunciato che darà il via, già da questo lunedì, ad una massiccia forma di protesta per manifestare la propria solidarietà nei confronti dell’agente sospeso dal servizio.
Una decisione drastica che, secondo Di Giacomo, «rappresenta l’anticamera del licenziamento».
Il sindacalista dunque si schiera con l’agente che, sostiene, «non avrebbe mai sparato al detenuto ma ha minacciato di farlo solo per intimidirlo e costringerlo ad arrendersi, anche perché la pistola aveva la sicura. Nel video – ribadisce – si vede solo parte della scena. Il detenuto non solo ha finto di stare male ma una volta fuggito sapeva bene quale direzione prendere. Inoltre, una volta raggiunto dagli agenti, non aveva alcuna intenzione di muoversi da lì». A far scattare la reazione del poliziotto è stato dunque il sentore che il “fuggitivo” avesse organizzato tutto nei minimi particolari e quindi «l’ipotesi che ad aspettarlo fuori ci fossero dei complici. E nulla esclude che potevano essere armati. Il rischio era alto. Anche lo stesso detenuto, se avesse avuto addosso un’arma, avrebbe potuto prendere in ostaggio un anziano o un bambino che aveva la sfortuna di passare di lì». Nel frattempo il detenuto è stato trasferito venerdì scorso nel carcere di Frosinone, ovvero nella sua città natale.
A gettare ulteriori ombre sul caso, il ritrovamento, avvenuto il giorno stesso della fuga, di un cellulare non funzionante all’interno del carcere di cui, però, non si conosce la provenienza e che al momento non è riconducibile al 37enne.
Intanto lunedì 4 febbraio, alle ore 10, davanti al carcere di Campobasso, si terrà una manifestazione di solidarietà nei confronti dell’agente sospeso. «Prevediamo una massiccia partecipazione – conclude Di Giacomo – e invitiamo tutti coloro che in questi giorni hanno manifestato la propria solidarietà nei confronti del collega a partecipare contro questa assurda decisione. Bisogna chiarire una volta per tutte chi è la vittima e chi il carnefice in questa situazione».
SL

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.