La compagine sarà nutrita e competitiva: si parla di almeno 10 liste a sostegno del candidato sindaco del centrodestra che a maggio tenterà di conquistare Palazzo San Giorgio. Ma al di là dei vari partiti che stanno lavorando alla composizione delle liste (l’assessore regionale Vincenzo Niro sembra essere il più attivo in questa fase), una quadra sul nome di chi guiderà la coalizione non è ancora stata trovata. A quattro mesi dalle elezioni le manovre all’interno del centrodestra sono poco chiare: tra rumors, smentite e totonomi, il confronto tra le forze politiche è ancora in una fase embrionale.
In un quadro tutto in evoluzione il gruppo dei civici del Comune di Campobasso, Francesco Pilone e Marialaura Cancellario, decidono di uscire allo scoperto, attraverso un documento politico programmatico che ha il sapore della sfida al cosiddetto ‘modello Toma’. In sostanza per i consiglieri di Democrazia popolare la scelta del candidato sindaco deve rispondere ad una precisa prerogativa: deve trattarsi di una figura politica. Nessun ‘tecnico’ o personalità della società civile, dunque. E ad incarnare questa figura potrebbe essere proprio Francesco Pilone che in questi anni non ha mai nascosto la volontà di scendere in campo per lo scranno più alto del di Palazzo San Giorgio.
«Cinque anni fa – ricordano Cancellario e Pilone – abbiamo condiviso un percorso programmatico che ha visto nell’esperienza civica un’alternativa di governo che ha inteso sottoporsi alla fiducia del corpo elettorale in assenza di espressioni partitiche tradizionali, che lasciarono alla sola Forza Italia la rappresentanza del centro moderato. Con determinazione e coraggio, relegata all’opposizione, questa esperienza civica ha portato avanti la sua identità culturale, testimoniata da una costante azione di controllo e vigilanza unita ad una sinergica attività propositiva fedele ad una vocazione identitaria che vede nel centro destra il suo punto di riferimento. Nel corso degli anni, visto l’evolversi dello scenario politico nazionale, ma anche locale, si è cercato di recuperare da un lato il rapporto sinergico con un partito che si richiama alla tradizione popolare e liberale come Forza Italia, dall’altro, si è puntato a collaborare con maggiore determinazione con colleghi che oggi hanno inteso aderire all’esperienza politica della Lega, attualmente forza di Governo e candidata ad essere la massima espressione partitica, in termini numerici e programmatici, del panorama rappresentativo italiano. In tal senso aumenta repentinamente in noi la profonda convinzione che solo il sano e deciso connubio tra il partitismo strutturato e tradizionale ed il movimentismo civico di ispirazione popolare e cristiana, possa rappresentare degnamente la volontà del copro elettorale finalizzata alla salvaguardia del Bene Comune. Oggi, siamo più che mai pronti per il governo della città, di Campobasso, della nostra amata comunità, e lo vogliamo fare con tutta la forza che ci contraddistingue e con l’esperienza maturata sul campo, non senza un confronto costruttivo con chi è chiamato a prendere decisioni concertative per il successo dei prossimi appuntamenti elettorali.
Per queste considerazioni intendiamo sottoscrivere questo sentito appello alle forze politiche che oggi si richiamano alla coalizione di centrodestra per focalizzare l’attenzione di tutti su due punti nodali per noi indispensabili alla migliore strategia vincente per il recupero della governance cittadina. Innanzitutto la necessità di predisporre e sottoscrivere una forte piattaforma programmatica che tenga conto della centralità della persona, con i suoi diritti fondamentali, tutelati dalla nostra Carta Costituzionale e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Pensiamo ad un programma autentico in grado di proporre un genuino e fertile sodalizio tra i valori dell’etica pubblica, e dunque della solidarietà sociale sostenibile, e quelli dell’etica privata, e cioè del lavoro e delle responsabilità come ingredienti indispensabili per garantire livelli sufficienti di solidarietà e benessere per tutti. Un’attenzione particolare va data al recupero degli strumenti di pianificazione territoriale finora inesistenti. Campobasso ha bisogno di ricucire la vivibilità dei quartieri e delle frazioni. Risulta indispensabile uno sviluppo senza ulteriore consumo di suolo attraverso la perequazione a distanza, il recupero degli immobili abbandonati e la rigenerazione urbana, le forme di incentivazione all’housing sociale ed al cohousing, una edilizia residenziale pubblica diffusa su tutto il tessuto urbano.
In secondo luogo La necessità di scegliere il candidato sindaco della coalizione, come migliore sintesi progettuale e di area, in grado di rappresentare concretamente un’appartenenza svincolata da logiche trasformistiche e soccombenti. Siamo per l’individuazione di una figura “politica”, espressione di un’identità facilmente riconoscibile nella coalizione moderata di centrodestra e capace di esprimere quella passione sentita che solo con il contatto quotidiano con la gente può maturarsi e quindi implementarsi in scelte gestionali di successo.
Chiediamo quindi, un sistema di coinvolgimento democratico nella scelta, che si basi sul confronto con chi da anni conosce non solo i problemi della città, ma si è speso per risolverli, evitando scelte calate dall’alto che potrebbero risultare approssimative ed infruttuose in virtù anche del sistema elettorale che vede disgiunto il voto per il sindaco da quello per il consigliere. Scongiuriamo con forza, quindi, la strada del ricorso, attraverso un atteggiamento più propagandistico che di sostanza, all’uomo o alla donna della società civile come panacea di tutti i mali, non solo perché così facendo, da esponenti politici, mortificheremmo il nostro ruolo e la nostra identità testimoniata sul campo da anni, ma soprattutto perché siamo convinti che non sia la via vincente. Restando a disposizione per ogni approfondimento sul tema, auspichiamo un confronto politico urgente e più concertativo possibile, nel rispetto, ovviamente, dei ruoli e delle funzioni di ciascuno, ma soprattutto di chi in primis sarà chiamato alle scelte finali».
Insomma, la partita è appena cominciata ma i civici hanno già scoperto le carte e messo in chiaro le regole del gioco.

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