Seguiva l’ex moglie a distanza sfruttando le informazioni del sistema gps installato sull’auto della donna. Non si rassegnava alla fine della loro storia e così, dal marzo del 2018, aveva messo in pratica una serie di atti persecutori nei confronti dell’ex coniuge.
Venerdì scorso, i militari della locale stazione Carabinieri, hanno dato esecuzione a una misura cautelare personale, emessa dal gip del Tribunale di Campobasso su richiesta della Procura della Repubblica, consistente nel divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima di stalking.
Una misura che si è resa necessaria per permettere alla donna di uscire dall’incubo in cui l’ex marito l’aveva oramai costretta a vivere.
«La condotta dell’ex coniuge – ha spiegato il procuratore Nicola D’Angelo – si è esplicata attraverso molteplici tipologie di condotte persecutorie tra cui spiccano, per gravità, gli ossessivi pedinamenti della persona offesa effettuati anche per mezzo di un controllo a distanza degli spostamenti della stessa; tale costante controllo è stato reso possibile dalla clandestina installazione, sull’autovettura della donna, di un apparato gps.
La vicenda in questione, pur nella singolarità dell’utilizzo di un sistema di controllo a mezzo gps, rappresenta una tipologia delittuosa sempre più frequente negli ultimi anni ed il cui contrasto capillare, tra gli obiettivi di questa Procura, è doveroso e necessario anche al fine di prevenire più gravi reati».

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