I limiti della realtà, quelli in cui inciampiamo quotidianamente, gli stessi limiti che sembrano – e il più delle volte lo sono – impossibili da superare: nasce da un’ispirazione di matrice leopardiana l’ultima fatica letteraria di Roberta Natarelli, scrittrice molisana, già reduce dal successo del suo primo libro “Volto nascosto-una donna sotto il burqa”, al quale si aggiunge ora il libro “Limiti-Dedalo e Icaro”, una raccolta di poesie edito da Kion.
La talentuosa 23enne ha saputo comunicare, anche stavolta, attraverso brevi poesie, la sua grande passione per la lettura e la scrittura. Una passione che si porta dietro da quando era piccola e riempiva di parole ed emozioni ogni foglio bianco a sua disposizione.
La scrittrice attualmente sta ultimando il percorso di studi in Lettere presso l’Università degli studi del Molise ma ha già in programma di portare il suo talento fuori dai confini nazionali, a Dublino, dove ha intenzione di stabilirsi e proseguire il suo viaggio nel mondo della scrittura visto che «ho provato a scommettere su di me nella mia regione ma per assurdo sto avendo maggiore riscontro all’estero».
La raccolta, curata nei minimi dettagli, racchiude 22 brevi poesie che, come lampi di luce, affrontano il tema del limite e dell’oltre. Da qui il riferimento alle figure mitologiche di Dedalo e Icaro. Secondo la leggenda i due, padre e figlio, vivevano nella corte di Minosse, dove Dedalo portò a termine, grazie alla sua grande abilità, la costruzione di un labirinto. Ma, poiché Dedalo ne conosceva bene la struttura, Minosse decise di rinchiuderlo nel labirinto insieme al figlio. Lui non si arrese e iniziò a costruire con le piume raccolte delle ali di cera per sé e per il figlio, convinto che l’unica via di fuga potesse essere il cielo. Quando finalmente riuscirono a scappare Dedalo raccomandò al figlio di non avvicinarsi troppo al sole. Nonostante l’avvertimento del padre e consapevole dei propri limiti, Icaro, preso dall’entusiasmo, si avvicinò al sole e precipitò. «Fin da piccola mi è sempre piaciuto leggere, respirare quell’odore unico delle pagine mentre le fai scivolare tra le dita. Alla fine di ogni libro mi accorgevo che l’autore riusciva a lanciare un messaggio ai lettori e questo mi affascinava. Ho deciso dunque di fare lo stesso».
La 23enne inizia a scrivere una serie di racconti finché non avvertite l’«esigenza» di dedicarsi alla poesia. «Il racconto è qualcosa di narrativo, ci si limita a raccontare un fatto, lo vedevo come qualcosa di “esterno” da me. Invece con la poesia riesco a comunicare le mie emozioni, le mie sensazioni. Rappresenta il mio modo di staccarmi dalla realtà, guardarla dall’alto e descrivere uno stato d’animo sotto un altro punto di vista».
Il libro nasce come una sorta di ‘risposta’ a “Volto nascosto”. Il limite in quel caso era il burqa, quello fisico e metaforico imposto alla donna nella società moderna.
«In Limiti sono partita dal mito di Dedalo e Icaro che rappresenta un tentativo di superare le regole. Sfidare i limiti è qualcosa di istintivo nell’essere umano. Come Icaro che, nonostante sapesse di avere delle ali di cera, si è diretto verso il sole finché queste non si sono sciolte».
Ogni poesia è corredata da uno scatto realizzato da Florena Palmieri, con la tecnica del fisheye, ossia con un restringimento del campo visivo come avviene per i pesci. «Anche lo sguardo umano è limitato, non riusciamo a vedere tutto a 360 gradi e questo in qualche modo ci intrappola all’interno della realtà. Certe cose sfuggono all’occhio umano o meglio, per dirla come il Piccolo principe, “l’essenziale è invisibile agli occhi”».
Dietro ogni poesia si cela un accurato studio di figure retoriche e di intensa musicaltà. Per volere dell’autrice non ci sono rime, ma vige uno schema libero. In ogni foto spicca un elemento a colori perché ad ogni poesia c’è l’intento di associare un’emozione. L’ultima delle 22 poesie rappresenta una ‘provocazione’ e un trampolino di lancio per il suo terzo libro, già in cantiere, che affronterà il tema attuale e mai scontato del sentimento di superiorità dell’essere umano nei confronti degli altri.
Dunque qual è il messaggio dell’autrice? «Siamo inevitabilmente vittime dei limiti.
Anche se è impossibile superarli è giusto provarci. L’uomo prova a sfidare le leggi della natura. Pensiamo all’infinito, a ciò che va oltre, ma come dice Leopardi “l’infinito è solo un parto dell’immaginazione”».
Il libro è disponibile da circa un mese su tutti i circuiti online, è ordinabile nelle librerie e a breve verrà anche presentato nelle scuole.
L’autrice sarà inoltre ospite della rubrica televisiva Vox libri a fine marzo.

SL

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