Non più una corsa ‘solitaria’, il Movimento 5 Stelle si apre alle liste civiche. Ma guai a parlare di ‘ammucchiate’: il dialogo può avvenire solo con chi condivide programma e idee.
È la ricetta del vicepremier e capo politico del Movimento Luigi Di Maio, una ‘rivoluzione’ quasi obbligata dopo i risultati elettorali, scottanti, di Abruzzo e Sardegna, e in vista delle amministrative. I grillini hanno aperto la riflessione sulla piattaforma Rousseau, a cui seguirà il voto su alcuni temi: ‘organizzazione nazionale e locale del Movimento’; ‘rapporti con le liste civiche sul territorio’; ‘nuove regole per i consiglieri comunali’; ‘temi relativi alle votazioni su Rousseau’.
Tra le modifiche in programma anche quella dell’obbligo dei due mandati per i consiglieri comunali. Si potrebbe prevedere una deroga solo per gli amministratori dei municipi, dando loro la possibilità di candidarsi alle elezioni regionali o politiche anche alla scadenza del secondo mandato. «Non si può pensare che essere consigliere comunale sia un privilegio – ha detto Di Maio nel corso della conferenza stampa a Montecitorio – è un presidio di legalità e di lotta contro i privilegi. Possiamo discutere di nuove regole per i consiglieri comunali. Per esempio che il loro secondo mandato non valga e possano candidarsi alche al consiglio regionale o in parlamento. Ma per maturare quell’esperienza, il primo mandato da consigliere lo devi fare. La riorganizzazione del M5s presuppone innanzitutto maggiore esperienza, ad esempio con un primo mandato come consigliere comunale».
Un’apertura accolta con entusiasmo dai consiglieri pentastellati di Palazzo San Giorgio, che sono al lavoro alla stesura del nuovo programma per il voto di maggio. La chiave di volta potrebbe essere proprio la possibilità di alleanze con i raggruppamenti civici. Sfidare centrodestra e centrosinistra con un’unica lista appare sempre di più una battaglia persa. Basti pensare a quanto accaduto alle scorse amministrative quando il candidato sindaco Gravina si scontrò contro l’armata di Battista (ben 11 liste), e, nonostante l’ottimo risultato raggiunto dai pentastellati , la legge dei numeri decretò la vittoria del centrosinistra.
«È una apertura che abbiamo sempre auspicato – ha detto il consigliere Simone Cretella – anche in tempi non sospetti abbiamo evidenziato la necessità di cambiare qualcosa a livello locale. Il mandato di un consigliere comunale non può essere paragonato a quello di un parlamentare o di un consigliere regionale, ed è giusto che si dia la possibilità a chi ha veramente lavorato sul territorio, a contatto con i problemi reali dei cittadini, senza compensi esorbitanti, di portare il proprio bagaglio di esperienze anche in Regione o in Parlamento».
Sulle liste civiche non ha dubbi: «Purtroppo con questo sistema elettorale non si gioca ad armi pari. Ho sempre sostenuto che sarebbe più giusto che ogni singola lista presentasse un proprio candidato, ma con il sistema delle coalizioni è chiaro che da soli non si può vincere. Dunque aprire un dialogo con aggregazioni civiche che condividano il nostro programma può essere sicuramente una soluzione».
Soddisfatto pure il collega Roberto Gravina, che aveva sollevato la questione anche all’indomani delle elezioni regionali: «Era ora!», ha commentato senza troppi giri di parole. «Sono felice che si siano resi conto che fare il consigliere comunale è differente da ricoprire altre cariche. Sono sempre stato favorevole all’apertura alle liste civiche. Certo, ci devono essere dei principi comuni e una completa condivisione del programma. Non so ancora se siano previsti dei requisiti specifici per ammettere queste liste, ma comunque è un è un provvedimento che attendevamo. A Livorno credo che si stia già sperimentando un sistema di questo genere in vista del rinnovo del 26 maggio, vedremo se verrà esteso anche alle altre città chiamate al voto».
Ma il Movimento si sta giocando anche la partita delle Europee e lunedì si è chiusa la raccolta delle candidature per le elezioni europee con 2.994 iscritti che si sono messi a disposizione e nelle prossime settimane si procederà alla scelta degli aspiranti europarlamentari.
Nelle scorse settimane erano circolate diverse indiscrezioni su una possibile scesa in campo proprio di Gravina. Secondo il regolamento pentastellato, in caso di due voti concomitanti (in questo caso Europee e Amministrative) è possibile dare la disponibilità a candidarsi per una sola competizione elettorale, e qualora la candidatura non dovesse concretizzarsi non si può ‘ripiegare’ su un’altra elezione. In parole povere, se Gravina avesse dato la disponibilità per le Europee sarebbe già automaticamente fuori dalla corsa per Palazzo San Giorgio. E in quel caso il ‘compagno di scranno’ Cretella potrebbe avere la strada spianata.
Al momento Gravina non conferma né smentisce. «Lo scopriremo nei prossimi giorni – risponde sorridendo – quando verranno resi pubblici i nomi».
Insomma, a breve verranno scoperte le carte. L’unico rischio è che le modifiche al regolamento richiedano più tempo di quanto realmente ce ne sia. Lo stesso Di Maio ha frenato: «Non c’è fretta. Avvieremo un dialogo con le ‘vere liste civiche’. Inizierei comunque con delle sperimentazioni. Ci sono liste fabbricate in provetta che non ci interessano mentre ci sono gruppi civici che sul territorio collaborano col Movimento e questo può essere interessante. Ma ci vuole tempo, non abbiamo fretta. Il percorso per decidere sulle eventuali alleanze con le civiche richiederà tempo, proprio per evitare trappole». Ma tra tre mesi si vota.

Un Commento

  1. Mara scrive:

    Ah ah ah, adesso cominciano a scendere sul pianeta Terra. Avere il giocattolo in mano e non saperlo usare sta cominciando a creare problemi. Poveri noi, ma come siamo messi?

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