«Imbarazzanti e inadeguate». Così il deputato Antonio Federico aveva bollato del dichiarazioni del sindaco Battista in merito al finanziamento di 9 milioni al Molise previsti dal ‘ProteggItalia’. A distanza di 24 ore è arrivata la controreplica del primo cittadino e numero uno di Palazzo Magno.
«Parto dal presupposto che per fortuna siamo ancora in un Paese democratico – scrive Battista – dove è possibile esprimere la propria opinione e il proprio punto di vista. Libertà di espressione e senso critico che non ho mai smarrito, nemmeno quando a Roma c’era un governo amico: è una questione di onestà intellettuale, che mi appartiene e che difendo, oggi come ieri. All’onorevole Antonio Federico ribadisco, con orgoglio, il concetto che i 9 milioni di euro, risultato sbandierato come fosse una panacea, sono pochi per far fronte alle reali esigenze di questa regione. Esigenze che, nella veste di sindaco e di presidente della Provincia, conosco molto bene e che l’esponente dei 5 Stelle dovrebbe conoscere ancor meglio e tutelare a spada tratta perché parliamo dello stesso territorio e della stessa comunità. Tutela che non ha colore politico, o che non dovrebbe averlo. L’onorevole ha scritto che il mio intervento postato sui social è stato mosso da malafede o da incompetenza aggiungendo che i 9 milioni di euro sono solo la prima tranche di un stanziamento a noi destinato. Ebbene sottolineo ancora una volta che la somma è irrisoria, ma allo stesso tempo mi auguro che l’onorevole abbia ragione: se dovessero arrivare ulteriori fondi, non esiterò a manifestare i miei apprezzamenti, come ho già fatto in altre occasioni. Amo la mia terra e da anni mi batto affinché non venga penalizzata solo perché periferica. Le nostre necessità sono concrete: parlano di infrastrutture e di rilancio economico ed occupazionale, ma si scontrano con le volontà di un governo che incoraggia il regionalismo differenziato, che promuove lo spopolamento istituzionale e che non ha avuto remore a privarci anche di finanziamenti, che già ci erano stati accordati, come quelli destinati alle periferie. Un’importante opportunità di sviluppo per il capoluogo e per la creazione di un prezioso indotto che avrebbe riqualificato aree abbandonate e creato posti di lavoro. Una mossa che ci ha tarpato le ali frenando un percorso di crescita su cui avevamo investito speranze ed energie. Amo la mia terra ecco perché continuo a rimarcare ciò di cui abbiamo bisogno, aggiungo inoltre che non mi sento ‘imbarazzante’, perché stigmatizzare un provvedimento che ritengo insufficiente è soltanto sintomo di responsabilità. Lo dico da amministratore e da cittadino. Le sterili polemiche – conclude – non mi appassionano, mi piacerebbe invece poter condividere le mie perplessità e le mie preoccupazioni con chi davvero crede nelle nostre potenzialità con chi scommette sul nostro futuro, con chi non vuole veder scomparire questa regione».

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