Michele Di Bartolomeo, il principale indagato nell’operazione ‘Pensa’, ha scelto di fare scena muta davanti al giudice. Ieri mattina il gip Teresina Pepe insieme al sostituto Giuliano Schioppi che ha coordinato le indagini, hanno varcato i cancelli di via Cavour dove il 25enne di Campobasso è rinchiuso da venerdì scorso, quando è scattato il blitz congiunto di Polizia e Carabinieri. Il giovane, come suggerito dal suo legale Silvio Tolesino, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
«Per il momento abbiamo preferito questa soluzione – ha commentato il legale all’uscita dal carcere – perché il fascicolo è molto voluminoso e merita dunque un serio approfondimento. Ora la mia premura analizzarlo attentamente per capire quali sono gli elementi probatori a carico dell’indagato».
Ha invece risposto a tutte le domande degli inquirenti Andrea Maselli, l’altro indagato 19enne finito dietro le sbarre. «Trattandosi di interrogatorio di garanzia – ha evidenziato l’avvocato Giuseppe Fazio – era nelle sede giusta per poter dialogare con il magistrato che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare e spiegare i suoi comportamenti e le sue azione di cui si è sempre assunto le proprie responsabilità. Il mio assistito è finito in un ‘giro’ sbagliato e ha agito per paura, è stata una componente fondamentale nella sua condotta».
Nelle prossime ore il gip deciderà se concedere ai due una misura meno afflittiva rispetto a quella degli arresti in carcere.
Secondo l’accusa Di Bartolomeo, già noto alle forze del’ordine come ‘imbrattatore seriale’ e per aver messo a segno una rapina in una gioielleria in Romania, era a capo di una banda che, attraverso rapine, estorsioni e minacce, mirava ad ‘imporsi’ sulla piazza di spaccio campobassana. E proprio la rapina del rolex – ai danni di una coppia di fidanzati in piazza Cesare Battisti ad agosto scorso – e quelle a casa della cittadina brasiliana ( a cui ha partecipato anche Maselli) servivano ad accumulare denaro da reinvestire nell’acquisto di cocaina. Il 25enne, come è emerso dalla intercettazioni, stava inoltre pianificando nuovi colpi. Un’escalation di violenza e reati a cui hanno messo fine la Squadra Mobile e i Carabinieri del Norm che, ‘incrociando’ due distinte indagini, sono riusciti a smascherare la gang. Oltre a Di Bartolomeo e Maselli sono finite ai domiciliari altre 4 persone, un campobassano e tre giovani della provincia di Foggia, zona da cui proveniva la cocaina.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.