«Un esempio di integrità, un uomo di valore e di grande lealtà che non verrà mai dimenticato»: con queste parole il presidente della Provincia, Antonio Battista, ha ricordato il compianto sindaco di Campochiaro e consigliere provinciale, Antonio Carlone, stimato uomo politico, padre e marito amorevole, scomparso a causa di un male incurabile lo scorso 29 gennaio 2018.
Da ieri mattina, infatti, l’aula consiliare di Palazzo Magno porta ufficialmente il suo nome.
Tante le autorità che hanno preso parte alla cerimonia di intitolazione.
Presenti, tra lacrime e commozione, la moglie, Simona Valente, attuale sindaco di Campochiaro, le figlie Paola e Giorgia, il papà Nicola e il fratello Fabio.
Nessuna retorica, nessuna frase di circostanza. Ognuno dei presenti ha voluto condividere la sua testimonianza ricordando soprattutto il lato umano di Antonio Carlone, la sua forza, il suo spirito da combattente e il suo sorriso sincero.
«Anche nella malattia non si è mai tirato indietro – ha spiegato Battista – quasi mi spaventava la correttezza che era capace di dimostrare. Non sono parole di circostanza. È sempre rimasta una persona collaborativa e leale. Se la Provincia ha superato dei momenti di difficoltà lo dobbiamo sicuramente anche al grande spirito di collaborazione e lealtà di Antonio che ha sempre dimostrato nei confronti di tutti».
Ad intervenire anche il presidente del consiglio regionale Salvatore Micone: «Oggi siamo qui per testimoniare l’affetto nei confronti di un uomo, un papà, un amministratore di grande esempio. Ho avuto la fortuna di incrociare il mio percorso amministrativo con il suo e da lì è nata anche una bella amicizia fatta di tanta stima. Ricordo benissimo il suo sorriso. Un sorriso che aveva sempre, anche nei momenti più bui. Era una persona leale, onesta, giusta, che ha fatto di tante battaglie i suoi principi».
A dare il suo contributo anche l’ex presidente della provincia Rosario De Matteis.
«Con Antonio ho avuto rapporti di vera e sincera amicizia. Una persona squisita, di grande umanità, cordiale, sorridente e sempre disponibile. Interpretava la vera etica della politica. Una persona che amava la sua gente, il suo lavoro e soprattutto difendeva la sua terra. Ne è un esempio la sua battaglia contro le centrali a biomasse nel Matese».
A ricordarlo anche l’arcivescovo della diocesi di Campobasso-Boiano, monsignore Giancarlo Bregantini: «Di lui ho tanti ricordi, specialmente la visione ottimistica con cui guardava le cose. Il suo ottimismo si manifestava attraverso il suo sorriso, anche nel periodo della malattia. Non si è mai soffermato a guardare le foglie – come dice il Papa – ma è stato capace di guardare alle radici dei mali. È stato punto di riferimento per il suo paese, per tutti noi e per la sua famiglia».
Al termine dei numerosi interventi che si sono susseguiti, è stato poi il momento, toccante e profondo, dell’affettuoso ricordo della moglie Simona: «Onorata di presenziare in veste istituzionale a questa cerimonia – le sue parole – dico grazie al presidente Battista e al gruppo di consiglieri provinciali che lo scorso giugno 2018, con questa proposta di delibera di consiglio, hanno manifestato il loro riconoscimento ad Antonio e un grazie anche ai consiglieri qui presenti per questo momento di condivisione. Grazie alle autorità, a sua eccellenza e a tutti voi perché la vostra presenza dimostra ancora una volta il rispetto e la stima nei confronti di Antonio e soprattutto – ha aggiunto con voce spezzata – grazie a te Antonio che con il tuo operato politico, compiuto e tangibile, sei stato esempio di dedizione verso i tuoi cittadini e verso le istituzioni tutte».
Tutti i presenti si sono poi diretti all’ingresso della sala consiliare dove, in un momento di grande commozione, è stata scoperta la targa in onore di Antonio Carlone.
Tra le lacrime, infine, il desiderio sussurrato all’orecchio di Simona Valente da una delle sue figlie: «Da grande voglio diventare come papà».
SL

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