Terremoto nel centrodestra. La spaccatura, paventata al termine della riunione fiume di domenica (conclusa in tarda serata), stavolta potrebbe concretizzarsi. Nonostante i tentativi di mediazione con le altre forze della coalizione (assolutamente contrarie alla ‘spartizione di Arcore’) ieri pomeriggio Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno ufficializzato le candidature a sindaco di Tramontano e Roberti, così come stabilito nel summit dei leader nazionali.
«In merito alle elezioni amministrative di Campobasso e Termoli del 26 maggio prossimo, i sottoscritti partiti Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia Molise – riporta la nota congiunta a firma dei coordinatori regionali Annalesa Tartaglione, Luigi Mazzuto e Filoteo Di Sandro – prendono atto delle indicazioni scaturite dal tavolo nazionale per le candidature a sindaco, e vale a dire: 
Campobasso di indicazione Lega (professor Alberto Tramontano), Termoli di indicazione Forza Italia (ingegner Francesco Roberti).
I partiti citati (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) si impegnano con proprie liste a sostenere i candidati sindaci indicati; ritengono, inoltre, di dover procedere agli incontri con liste civiche che riterranno di collegarsi per completare il quadro da offrire all’elettorato».
Ma mentre su Termoli la convergenza su Roberti è unanime, a Campobasso la scelta del candidato sindaco con la casacca della Lega, a prescindere dai nomi, ha fatto implodere la coalizione.
Sulle barricate il leader dei Popolari per l’Italia Vincenzo Niro, che non sosterrà con le sue liste la corsa di Alberto Tramontano allo scranno più alto di Palazzo San Giorgio. «Il problema non è il nome – dice a caldo – ma la proposta della Lega e il metodo utilizzato. Se le cose dovessero rimanere così io, in questa tornata elettorale, riunirò i quadri del mio partito e faremo altro». L’assessore regionale ai Trasporti, che attende di incontrare il governatore Toma per un confronto, non arretra di un centimetro: «I leader nazionali di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia dovrebbero ricordarsi che i 35mila voti di area moderata hanno consentito ai rappresentanti molisani dei loro partiti di sedere in Consiglio e nella giunta regionale – la stoccata – . Ora, se questi voti non contano nulla e se non vengono tenute in considerazione le istanze e le indicazioni che provengono dal territorio, le liste dei candidati per le amministrative possono farle anche da Arcore», chiude perentorio.
Il governatore Donato Toma però invita alla calma, ribadendo la necessità di una condivisione all’interno del tavolo degli alleati: «Non si possono mortificare le sensibilità territoriali – ha commentato – il mio ruolo è quello di fare sintesi. È dunque necessario contemperare le esigenze dei partiti con le istanze e le esigenze del territorio».
Insomma, nulla è ancora deciso. Anche perché l’eventuale candidatura di Alberto Tramontano farebbe venir meno anche l’appoggio delle liste civiche. Democrazia Popolare ha chiesto al presidente Toma, «in via d’urgenza e immediata, la convocazione di un tavolo del centrodestra, per la scelta del candidato sindaco di Campobasso, con la presenza necessaria anche delle liste e dei movimenti civici».
Prendono le distanze anche le liste civica ‘Campobasso Al Centro’ e ‘Campobasso del futuro’che chiedono una discussione aperta, trasparente per scegliere la migliore soluzione non calata dall’alto, anche nel rispetto delle esigenze dei cittadini che saranno chiamati alla consultazione elettorale del 26 maggio. Una convocazione in via immediata per effettuare quanto prima una scelta democratica.
Siamo pronti qualora restassimo inascoltati, a effettuare altre scelte sempre nell’ambito del centrodestra, parte politica alla quale ci sentiamo legati. Siamo certi di trovare, all’interno della coalizione, terreno fertile con quelle forze politiche che, nel perimetro di centrodestra, hanno lavorato, sin dal primo momento, affinché la decisione, frutto della volontà dei cittadini, avvenisse in maniera concordata e condivisa».
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