A meno di 24 ore dalla scadenza della presentazione delle liste, Italia in Comune, il partito di Federico Pizzarotti rappresentato a Campobasso da Pino Libertucci, decide di convergere sul candidato del centrosinistra Antonio Battista.
Ad annunciarlo ieri pomeriggio in conferenza stampa il consigliere di Palazzo San Giorgio che ‘rinuncia’ così anche alla corsa come candidato sindaco, per confluire nella lista di Centro Democratico sponsorizzata dall’ex assessore comunale Felice Di Donato. In lizza per la fascia tricolore restano in quattro: l’uscente Antonio Battista, Maria Domenica D’Alessandro per il centrodestra, Roberto Gravina che guida il Movimento 5 Stelle e Paola Liberanome, espressione del manifesto Io Amo Campobasso.
Una decisione, quella di Pino Libertucci, maturata in extremis perché «i tempi della democrazia sono lunghi». Nel corso delle trattative per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra, infatti, Italia in Comune aveva declinato più volte l’invito del segretario Pd Facciolla.
«Abbiamo maturato questa decisione solo questa mattina (ieri,ndr) – ha spiegato Libertucci – e il primo ringraziamento va ai candidati e ai sottoscrittori della lista di Italia in Comune che si erano messi a disposizione. Alcuni di loro, insieme a me, hanno deciso di confluire nella lista di Centro democratico». Anche a Campobasso quindi verrà riproposto lo schema delle elezioni europee, dove Centro Democratico e Italia in Comune corrono insieme.
«Il ritiro della mia candidatura – ha precisato Libertucci – è volto a creare un area progressista per allargare il campo del centrosinistra, e per evitare di consegnare la città al nazionalismo della Lega e al populismo dei 5 Stelle. I sondaggi ci davano già con una buona percentuale ma abbiamo fatto una scelta precisa ma anche difficile, rinunciando ad ambizioni personali. Non abbiamo però rinunciato al programma, lo abbiamo sottoposto all’attenzione di Antonio Battista e nei prossimo giorni verrà presentato».
Libertucci ammette che l’operato dell’amministrazione Battista ha avuto certamente qualche pecca: «Ci sono delle cose da migliorare, ma questo non è un buon motivo per consegnare Campobasso ad aggregazioni politiche di cui non ci fidiamo. Noi pensiamo di essere un valore aggiunto per il centrosinistra e vogliamo rappresentare la garanzia che nei prossimi 5 anni si farà di più per la nostra città».
«Tutti ‘amiamo Campobasso’», interviene il segretario provinciale di Centro Democratico Felice Di Donato lanciando una provocazione all’indirizzo del manifesto che ha deciso di correre in solitaria, «e questo amore lo vogliamo testimoniare con la sostanza, con i progetti e con le idee. Campobasso deve fare uno scatto di orgoglio che negli ultimi periodi è mancato probabilmente perché non si sono allargati gli orizzonti. Per questo abbiamo deciso di unire le nostre forze per allargare l’area del centrosinistra. Un’unione non a breve termine, ma di più ampio respiro che vada oltre le amministrative e le europee».
Il segretario di Centro democratico non sarà della partita: «Non mi candido – conclude Di Donato – ma darò il mio contributo da dietro le quinte per portare avanti i punti del programma di Centro democratico e Italia in Comune»
Quattro gli obiettivi irrinunciabili: maggiore trasparenza nelle istituzioni e nella macchina amministrativa, contrasto all’emergenza droga, «con un potenziamento del corpo della Polizia municipale per garantire un maggiore controllo del territorio», attenzione alle contrade e alle periferie, e valorizzazione della cultura. Una mission, quest’ultima, che passa necessariamente attraverso l’agognato riconoscimento dei Misteri patrimonio dell’Unesco.
La lista verrà presentata questa mattina negli uffici comunali e dal 12 maggio, come prevede la nuova normativa, sarà pubblicata su un sito dedicato corredata da curricula e casellari giudiziari dei singoli candidati.

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