Meno di due settimane. Tanto resta ai due schieramenti – centrodestra e Movimento 5 Stelle – per convincere i campobassani. La ‘seconda’ campagna elettorale è ufficialmente partita, un po’ in sordina per la verità. Dopo il voto di domenica scorsa sia Maria Domenica D’Alessandro, la candidata sindaco del centrodestra risultata prima eletta con il 39%, sia Roberto Gravina, l’aspirante primo cittadino pentastellato secondo alle urne con il 29%, hanno scelto per il momento la strada del silenzio. Nessun comunicato stampa o conferenza pubblica. Ieri pomeriggio però sul fronte leghista qualcosa si è mosso. Il leader Matteo Salvini sarà nuovamente in città, in piazza Prefettura, sabato a ora di pranzo per tirare la volata alla candidata del Carroccio. E forse non sarà l’unico big nazionale ad approdare in Molise. I consiglieri della coalizione, a microfoni spenti, lo avevano già annunciato dopo la certezza del ballottaggio: «Ora è necessario lo sforzo di tutti, a partire dagli esponenti regionali e nazionali centrodestra, per vincere la partita del 9 giugno». Una tattica che invece, con molta, pribabilità non adotteranno i grillini.
Ma al di là delle strategie di comunicazione per attrarre l’elettorato e la ‘campagna porta a porta’ che tutti i candidati stanno portando avanti per avere la certezza di uno scranno in Consiglio, ‘sottobanco’ si sta giocando un’altra partita. Di appartentamenti ufficiali, ovviamente, neppure l’ombra, ma secondo indiscrezioni più di un esponente del centrosinistra ha già avuto contatti con il Movimento 5 Stelle. Del resto, in base alla vittoria dell’uno o dell’altro candidato, varierà anche la composizione del Consiglio comunale. Ci sono diversi seggi in bilico: ad esempio, in caso di vittoria di Maria Domenica D’Alessandro in Consiglio entrerebbe Paola Liberanome e 6 consiglieri di centrosinistra, compreso Battista. In caso contrario, invece, con Gravina sindaco, salterebbe la casella di Io Amo Campobasso e al Partito democratico andrebbero solo 3 scranni, mentre Battista entrerebbe al posto del primo eletto della Sinistra per Campobasso (Bartolomeo Terzano).
Insomma scenari differenti che potrebbero indurre più di qualcuno a stringere accordi ‘nascosti’.

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