«Chiudere la filiera istituzionale», un ponte diretto tra il governo centrale, Palazzo Vitale e il Comune di Campobasso, «per collocare la città in un sistema innovativo». Questo vuol dire scegliere Maria Domenica D’Alessandro, «votare lei è come votare Matteo Salvini». È il messaggio lanciato ieri dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, arrivato in città per convincere gli indecisi a scegliere il candidato sindaco della Lega nella partita decisiva, quella di domenica prossima.
Accanto al sottosegretario il coordinatore del Carroccio Luigi Mazzuto, mentre in platea i consiglieri eletti in quota Lega Alberto Tramontano e Alessandro Pascale e Salvatore Colagiovanni per i Popolari per l’Italia.
La candidata si sofferma invece su uno dei temi principi del suo programma, l’attenzione per le fasce deboli e il problema della povertà. «In questi anni il disagio sociale è stato completamente dimenticato, l’emergenza povertà è stata dimenticata, il problema della desertificazione è stato dimenticato. A tutto questo – dice – bisogna porre un freno altrimenti il Molise scomparirà dalla cartina geografica. Noi non lo possiamo consentire e non lo faremo partendo proprio da Campobasso».
Idei chiare all’interno del programma del centrodestra che, precisa, «ho scritto di mio pugno».
L’obiettivo è «rimettere l’attenzione sulle persone e sul decoro che dobbiamo restituire alla nostra città. Noi abbiamo messo al primo punto l’istituzione di un osservatorio del cittadino che monitori e verifichi le situazioni di effettiva emergenza. Ma ci sono anche altre realtà importanti nel sociale come l’Ambito territoriale di cui Campobasso è comune capofila, un ufficio con professionalità importati che potranno coordinarsi con l’osservatorio.
Il messaggio che ho voluto lanciare in queste settimane alla gente è chiaro: noi non lasceremo solo nessuno, penseremo alla famigli, ai diversamente abili, a coloro che negli ultimi anni non hanno avuto voce e che con noi torneranno al centro del programma perché una città che cammina lasciando da parte alcune categorie di persone non può dirsi una città civile. È inutile pensare a una dimensione europea se non abbiamo innanzitutto una città a misura d’uomo». Poi elenca le misure che intende mettere in campo: assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti, sussidi per le attività extrascolastiche e borse di studio per gli studenti meritevoli, stop agli sfratti e nuove case popolari.
«I 5 stelle continuano a dire che non ci sono i soldi – l’attacco – eppure per 5 anni si sono lamentati perché la sinistra ha sperperato i soldi pubblici. Ebbene , noi leggeremo con attenzione il bilancio e sono sicura che dai vari capitoli usciranno i soldi necessari. Inoltre metteremo in campo un piano straordinario dell’edilizia popolare e chiederemo l’aiuto del governo centrale . Penseremo non solo al centro della città ma anche ai quartieri e alle contrade, portando servizi. Perché non possono più esserci cittadini di serie b che pagano le tasse per non avere servizi.
Bisognerà dunque eliminare gli sprechi per ridurre la tassazione, come l’addizionale Irpef e la tassa sui rifiuti».
Infine l’ultima provocazione all’indirizzo dell’avversario Roberto Gravina: «Il candidato sindaco ha annunciato che farà una giunta a quattro con un esterno. Mi domando, con una squadra di 20 persone già gli mancano le competenze e le professionalità per amministrare? È evidente che sono inesperti se devono ricorrere ad una figura tecnica». Batte il ferro sulla questione degli endorsement: «Il 26 maggio i cittadini sono stati chiari, il sindaco uscente è stato bocciato. Ora sento parlare di apparentamenti non ufficiali ma informali, i 5 stelle che hanno combattuto il governo di Battista per 5 anni adesso vogliono vincere con i loro voti? E si permettono anche di insegnarci qualcosa? A Roma con la Lega, a Campobasso con il Pd, a me pare che siano molto attenti alle poltrone».

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