Chi vive nel cuore di chi resta non muore mai. Questo il messaggio che risuona durante la cerimonia di intitolazione della palestra del Comando provinciale di Campobasso dedicata a Giovanni Strazzullo, funzionario dei vigili del fuoco scomparso un anno fa, a soli 58 anni, a causa di un male che lo ha strappato precocemente all’affetto della sua famiglia e dei suoi colleghi.
Sulla porta della palestra la targa commemorativa che racchiude in poche parole il profondo affetto dal quale Strazzullo era quotidianamente circondato: «Al funzionario Giovanni Strazzullo, amato e stimato da tutti per quanto profuso e donato ai vigili del fuoco di Campobasso. Il tuo ricordo vivrà eternamente in quanti ti conobbero e ti vollero bene. La tua immagine sopravviva nella mente di quanti l’ebbero cara».
Presente alla cerimonia, oltre ai familiari e ai colleghi, l’arcivescovo monsignor Giancarlo Bregantini: «Una parola di commozione e di gratitudine ci giunge da un duplice modo di ricordare – le sue parole – c’è chi ha nel cuore questo grande affetto, come possiamo vedere nei volti dei figli e della sposa di Giovanni. Scoprendo questa targa sua moglie avrà visto e rivisto nel cuore mille ricordi, mille affetti e le attenzioni che ogni famiglia riserva nel proprio intimo.
Poi c’è il ricordo dei colleghi. Entrambi, però, si incrociano, perché Giovanni è stato un grande uomo sia in famiglia sia sul lavoro. Affettuoso e fedele, capace di dare attenzioni ai suoi cari e indimenticabile collega per chi lo ha avuto vicino per tanti anni. I tanti volti che oggi hanno il segno delle lacrime ricordano questo duplice livello, familiare e sociale, al quale aggiungo il livello della fede, perché Dio sa, conosce e accompagna. Accanto al ricordo aggiungiamo la preghiera, capace di unire cielo e terra, presente e passato, chi vive con chi ha vissuto, sapendo comunque che la vita è un cammino che cambia ma che non finisce con la morte. Un cammino che modifica ma in cui resta intatta la forza vitale che chiamiamo anima. Ricordarla e benedirla diventa intercessione. E noi l’affidiamo a Maria attraverso la preghiera».
«Salutiamo Giovanni, che è stato per tutti noi un amico – ha aggiunto con voce spezzata il comandante Di Tullio – Tutti lo abbiamo conosciuto fin da giovane. È cresciuto con noi e noi con lui. È sempre stato un supporto, una guida, riusciva a risolvere problemi che noi ritenevamo insormontabili. Era una persona speciale, un collega esemplare, piacevole e scherzoso. Con quel suo ‘sorrisetto’ riusciva a risolvere ogni problema. Era anche un grande sportivo, ecco perché abbiamo scelto di apporre la targa proprio qui. Giocavamo a pallavolo, abbiamo partecipato insieme ai campionati di sci. Aveva un bel carattere – ha aggiunto commosso – accoglieva sempre e non respingeva mai. Mi sono dunque sentito in obbligo di omaggiarlo con questa targa a pochi giorni dall’anniversario dalla sua scomparsa che, ricordiamo, è avvenuta il 9 luglio 2018».
L’ultimo intervento è stato poi affidato alla moglie di Strazzullo- presente insieme ai suoi due figli alla cerimonia – che con lacrime, commozione e una grande forza interiore ha pronunciato un breve discorso in ricordo del compianto marito.
«Oggi ho la consapevolezza che tutto questo mi manca, che lui mi manca – ha detto prima di leggere alcune righe scritte col cuore – è difficile, soprattutto nei momenti di sconforto, ma cerchiamo di tenere sempre in mente che nessuno muore realmente se c’è qualcuno o qualcosa a ricordarlo. Questa targa e questi continui riconoscimenti sono la prova che Gianni ha lasciato un segno indelebile in ciascuno di noi. Io ed i miei figli cogliamo l’occasione per ringraziare tutti voi per questa giornata, per l’orgoglio, l’affetto ed il senso di conforto che ci regalate. In particolare il comandante Michele Di Tullio, che ha voluto fortemente questa intitolazione, il personale ed i vigili tutti, che hanno voluto davvero bene al nostro capofamiglia dimostrando oggi di aver accettato con entusiasmo e riconoscenza la nuova denominazione di questa palestra e un grazie a sua eccellenza monsignor Bregantini.
Prego Gianni affinché da lassù protegga il percorso che continuerete a fare insieme con la stessa voglia di fare ma soprattutto con lo stesso spirito di unione e collaborazione che aveva lui. Mi raccomando. Auguro buona vita a tutti, piena di salute e soddisfazioni nel lavoro e con le vostre famiglie».

SL

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.