Come già anticipato a Primo Piano Molise, l’assessore alla Cultura di Palazzo San Giorgio Paola Felice ha annunciato che il Comune ha concesso il patrocinio gratuito al Molise Pride, manifestazione in programma sabato prossimo in città.
Dopo aver portato la proposta in Commissione Cultura e aver fatto passare per quella sede il discorso sul patrocinio da concedere alla manifestazione del Molise Pride da parte del Comune di Campobasso, l’ufficialità è arrivata ieri mattina al termine dei lavori. «Abbiamo voluto far passare la discussione sul patrocinio da concedere alla manifestazione del Molise Pride che si terrà a Campobasso sabato 27 luglio, attraverso la Commissione consiliare – ha dichiarato l’assessore Felice – per ribadire come un tale evento debba avere, anche in fase di dibattito, un atteggiamento inclusivo, aperto al confronto su idee contrapposte, sempre nel rispetto delle differenti opinioni. Con questo modo di intendere le contrapposizioni e discutere intorno ad esse, riteniamo di fare la differenza rispetto al passato amministrativo di questa città. Del resto, siamo in contatto diretto con gli organizzatori della manifestazione da tempo, sia per migliorare la riuscita dell’evento e sia per concordare con loro un programma di sensibilizzazione, da realizzare nel corso di tutto l’anno, legato alle tematiche proposte. Detto ciò, sulla posizione favorevole della nostra maggioranza al patrocinio non c’erano già dubbi, – ha puntualizzato Felice – vorrei ricordare che lo scorso anno, in Commissione Cultura, proprio il mio voto favorevole permise la concessione del patrocinio e quest’anno, già a maggio il sindaco Gravina, in piena campagna elettorale, aveva espresso la sua attenzione per le tematiche proposte dagli organizzatori del Molise Pride».
La proposta è passata con i voti favorevoli dei consiglieri del Movimento 5 Stelle,
Favorevoli al patrocinio tutti i componenti del M5S, Nicola Giannantonio, Giovanna Falasca, Antonio Musto, Antonella Picone e Monica Scoglietti, e del Pd, Bibiana Chierchia. Contrarie invece le consigliere di centrodestra Carla Fasolino, in quota Popolari per l’Italia, e Maria Domenica D’Alessandro, esponente della Lega.
Dunque, esattamente come un anno fa (quando alla guida di Palazzo San Giorgio c’era il centrosinistra) il Comune di Campobasso si schiera al fianco della manifestazione in difesa dei diritti della comunità Lgbt.

Minacce di morte ai partecipanti, scatta la denuncia alla Postale

Manca poco alla manifestazione Molise Pride che si terrà a Campobasso il 27 luglio 2019 alle ore 16, con partenza da Piazza Vincenzo Cuoco.
Non si placa però l’odio sui social verso la manifestazione, da sempre pacifica e svolta nel rispetto di tutti.
Sui social sono apparsi diversi commenti omofobi e addirittura minacce di morte nei confronti degli organizzatori e dei partecipanti al corteo. Offese gravissime a cui ha riposto, a stretto giro la presidente dell’Arcigay Molise Luce Visco.
«Dopo la notizia della concessione del patrocinio da parte del Comune di Campobasso, a cui va il ringraziamento degli organizzatori – come dichiara Luce Visco – sono stati però diversi i commenti che richiamavano al mettere al rogo i manifestanti e portarli nei campi di concentramento.
Ovviamente questo non ci fa paura – continua Visco – e in piazza sabato saremo tantissimi a dimostrazione che l’amore non si odia. Segnaleremo il tutto sul sito della Polizia Postale, nella sezione specifica e invitiamo tutti a farlo (https://www.commissariatodips.it/area-riservata/accedi.html?sender=editsegnalazioni) perché chi augura morte e deportazione non può essere giustificato.
Le isole Tremiti che fanno parte del patrimonio visivo della costa molisana, pur appartenendo alla Puglia, sono state il luogo del confino per gli omosessuali durante il fascismo. Per questo dedicheremo il ricordo di chi è stato deportato alle Tremiti e sterminato nei campi di concentramento durante la manifestazione, per ricordare che tali commenti non sono ammissibile.
Facciamo appello alle Istituzioni. Non solo al Comune di Campobasso che ha appena concesso il patrocinio, ma anche al presidente della Regione Donato Toma che, seppur negando il patrocinio, si è mostrato vicino alla lotta all’omofobia nella lettera di risposta. Serve un segnale forte da parte delle Istituzioni, prendendo le distanze da chi odia».

Un Commento

  1. Maria Giulia Castaldi scrive:

    La nuova impostura di questo millennio, la ridicolizzazione dell’uomo e la dittatura di pensiero che vuole zittire chi è contrario, ma non ce la farà. Omosessuali, transessuali, bisessuali non si nasce, studiate prima di pronunciarvi! E a chi ha scritto anche articoli in difesa del tema, dico: la sessualità non è un “orientamento”, come ha tenuto a sottolineare, è qualcosa che nasce con noi e muore con noi. Ci si interroghi piuttosto sulle falsità raccontate da quel mondo, sulla monopolizzazione di certi contesti, sulla sfrontata volontà di costruire un consenso comune con strategie di marketing, sulla presentazione di un diverso ordine delle cose, dipinto come quello giusto in sostituzione a quello perfetto, sugli arrampicamenti concettuali, su tanti altri aspetti che, se leggete i libri di Silvana De Mari, di Joseph Nicolosi e di altri medici o psicoterapeuti che, per fortuna, stanno aumentando e tentando di aprire gli occhi alla gente, vogliono portare la società all’autodistruzione. La furbata è di presentare il tutto in salsa “gay”, cioè gaia, allegra, con colori (non a caso, è stato scelto l’arcobaleno), musiche, attori, cantanti, per sviare l’opinione pubblica dal messaggio di fondo, e condurla inconsciamente al sostegno ad una certa visione del mondo. Nessuno dice, però, che in tantissimi pride ci sono atti e parole offensive contro la religione cristiana, nessuno dice che in tanti si svestono fino all’inverosimile, nessuno dice che vengono chiamati a raccolta da altri luoghi per far sembrare l’evento partecipato, nessuno dice che si escogitano modi bizzarri e spesso impensati per sortire una captatio benevolentiae. Infine, chi è davvero discriminato come le persone con disagi fisici e psichici non è che assilli lo stivale per un mese e più ogni anno con delle carnevalate opprimenti! Reclamerà i propri diritti attraverso richieste fatte ai ministeri competenti e attraverso un iter legale! A che cosa servono? Se lo sono chiesti anche molti che appartengono a quella sfera, affermando che tali eventi sono destinati a sgonfiarsi, e non solo perché costano. Se ognuno di noi imparasse a conoscere meglio se stesso e non a fuggire continuamente trincerandosi dietro il sesso frainteso e quindi offeso, l’edonismo, il narcisismo, la ricerca spasmodica dell’approvazione altrui e quindi l’insicurezza, scoprirebbe quanto preziosa è la sua persona, e quanto male si è fatto gettandosi tra le braccia di chi non sa che cosa sia l’amore, checché lo ostenti attraverso cartelli. Parola di chi ne ha fatto parte.

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