Il cartellone degli eventi estivi promosso dall’amministrazione Gravina è stato presentato meno di una settimana fa ed è già scoppiata la polemica. Spazio ai concerti jazz, alle passeggiate naturalistiche, mentre dal programma sono stati esclusi tutti gli eventi dedicati alla tradizione campobassana, «snobbati» dalla giunta pentastellata. A far sentire la propria voce è stata la presidente della Polifonica Monforte Rosa Socci che ieri pomeriggio, accompagnata dai consigliere di opposizione Mario Annuario e Mimmo Esposito, ha incontrato la stampa in uno dei luoghi simbolo della storia campobassana, Fontana Vecchia.
«Non voglio esprimere il mio disappunto, ma l’incontro di oggi vuole essere un momento propositivo per lanciare un monito all’amministrazione comunale. Vorrei che il governo cittadino avesse più cura della tradizione prima che del folclore. Certo, il folclore è la derivazione musicale, fisica e colorata della tradizione ed entrambi rappresentano le nostre radici e la nostra storia. Ora, se gli adulti e le istituzioni non si assumono l’obbligo morale di trasmettere questo patrimonio ai giovani, finisce tutto quello che ci è appartenuto e soprattutto si cancella la nostra identità. Io non condanno il fatto che la Polifonica Monforte sia stata esclusa dal cartellone degli eventi, ma credo che il programma poteva essere gestito in maniera più armoniosa, magari unendo concerti jazz e il festival della birra anche ad iniziative legate alla tradizione».
Iniziative che, secondo la presidente della Polifonica Monforte, andrebbero organizzate anche per valorizzare i luoghi simbolo del centro storico: non solo piazzetta Palombo ma anche Fontana Vecchia, piazza dell’Olmo, San Leonardo e Fondaco della Farina.
«Purtroppo il governo del cambiamento è identico al governo precedente. Come mai il Festival del folclore, che a Campobasso si svolgeva dal 1941 e che la Polifonica ha riproposto 3 anni fa, non si può più ripetere?», la provocazione di Rosa Socci. «Purtroppo quando si parla di folclore si ragiona sempre per preconcetti e si pensa che si tratti di un patrimonio di seri b. Io ho paura della negligenza mentale con cui ci si pone quando si parla di folclore a Campobasso. Noi siamo il capoluogo di regione e dovremmo essere il fulcro e il centro degli eventi legati alla tradizione».
«Io mi auguro di poter tornare a realizzare il Festival del folclore – l’appello all’assessore alla Cultura Paola Felice – intanto il 13 settembre la Polifonica Monforte (che l’anno prossimo compirà 100 anni dalla sua fondazione) organizzerà nuovamente l’evento dedicato ad Adriano Parente a Fontana Vecchia, e lo faremo a nostre spese».
A sposare la causa di Rosa Socci anche i consiglieri del centrodestra Mario Annuario e Domenico Esposito. «Come non essere al fianco delle tradizioni popolari della nostra Città – ha rimarcato il capogruppo di Forza Italia – ho raccolto con piacere l’invito alla conferenza stampa della Polifonica Monforte, dove Rosa Socci con la sua passione e il suo fervore difende la storia e le tradizioni campobassane.
Non sono qui per protestare contro l’esclusione dal cartellone estivo della Città di Campobasso della Polifonica Monforte, ma sono qui per proporre, in linea con il contenuto delle dichiarazioni appena rese dal premier Conte durante le comunicazioni presso l’Aula del Senato, dove citando le buone cose fatte fino a questo momento dal Governo gialloverde ha ricordato la recentissima Delibera adottata per l’istituzione della Giornata nazionale delle tradizioni popolari e del folklore stabilita per il 26 ottobre 2019.
Pertanto esorto il sindaco Gravina a programmare per quella data un evento che celebri la nostra storia, le nostre tradizioni, il nostro folclore».

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