«Non posso lasciare mio figlio nel fango». C’è tutta la rabbia e la disperazione nelle parole della signora Cirelli, la madre di Gianmarco Di Vico, il giovane campobassano rimasto vittima del terribile incidente della zona industriale lo scorso 8 luglio. Perché al dolore per la perdita di un figlio non può e non deve aggiungersi anche lo strazio di dover vedere il luogo in cui riposa invaso da fango e detriti. È questa, purtroppo, la situazione con cui la famiglia Di Vico è costretta a fare i conti da circa due mesi. Ieri pomeriggio l’ennesimo episodio: la bomba d’acqua che ha colpito la città ha provocato l’allagamento della nuova ala del cimitero, l’unica, per altro, dove ci sono loculi liberi.
«Abbiamo chiesto in diverse occasioni di trovare una diversa sistemazione per i nostri cari, questi loculi non sono a norma. Non è possibile che ad ogni temporale si riproponga lo stesso problema», la denuncia della signora Cirelli che ieri pomeriggio, insieme ad altri cittadini, ha dato vita ad una legittima manifestazione di protesta di fronte ai cancelli del cimitero. «Tutti sono a conoscenza della situazione, sia l’assessore Amorosa che il sindaco Gravina, ma nessuno fa nulla. È una vergogna», lo sfogo. La famiglia si è infatti rivolta sia al Comune che al custode del cimitero in numerose occasioni, ma l’amministrazione sembra essere sorda alle richieste di tanti cittadini che, legittimamente, attendono una soluzione.
Un paradosso considerando che la zona off limits di via San Giovanni dei Gelsi è quella costruita più di recente: cappelle inondate, pavimentazione divelta e il rischio di infiltrazioni all’interno dei loculi in un’ala edificata solo una decina di anni fa.
«Ho allertato anche i vigili urbani – ha concluso la signora Cirelli – ma non si è visto nessuno. Mi hanno assicurato che domani mattina (stamane, ndr) verrà effettuato un sopralluogo. Noi alle 7.30 saremo di nuovo davanti ai cancelli. Fin quando non troveranno una soluzione non ci muoveremo da lì».

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