Circa 20 le salme trasferite nel corso della giornata di ieri da viale delle Campanule alla parte alta del cimitero di Campobasso. La traslazione delle restanti bare, tumulate negli ultimi mesi nell’area sotterranea e invasa venerdì scorso da acqua e fango a seguito del violento nubifragio che si è abbattuto sulla città, verrà completata nelle prossime ore.
Ieri mattina i familiari dei defunti si sono recati ben presto sul posto per assistere alle operazioni di spostamento delle bare in cui riposano i propri cari, esumate e provvisoriamente sistemate nei nuovi loculi messi a disposizione dalla ditta di costruzioni responsabile dei lavori all’interno del cimitero.
L’area che ospiterà le salme si trova nella parte alta del plesso, in modo da evitare che si verifichino nuove emergenze legate al maltempo. Le operazioni hanno preso il via a seguito dell’ordinanza emanata dal sindaco, Roberto Gravina, che sabato mattina si è recato sul posto, insieme all’assessore Amorosa, accogliendo le richieste disperate dei familiari dopo i danni causati dalla pioggia battente in un’area che, più volte in passato, era stata oggetto di lamentele e criticità.
Ieri pomeriggio il primo cittadino è tornato sul posto per un sopralluogo e per dare supporto alle famiglie presenti.
La nuova disposizione, per ora, non consentirà loro di far visita ai propri cari: la zona, infatti, non essendo ancora ultimata, è sprovvista di scala e quindi, almeno per il momento, non è possibile accedervi. Ma la ditta ha già assicurato che la rampa verrà realizzato entro e non oltre 10 giorni.
Molti familiari presenti durante i lavori hanno espresso però disappunto sulle sistemazioni provvisorie.
Alcuni di loro, infatti, sostengono di aver richiesto al momento dell’acquisto la sistemazione nei loculi ai piani superiori. La ditta, però, avrebbe detto ai familiari che non erano disponibili. Un punto in più sul quale ora vogliono far luce, minacciando di ricorrere a vie legali se i loro cari non troveranno una sistemazione definitiva e dignitosa.
Ci si chiede inoltre come siano stati concessi i permessi di tumulazione in una zona così impervia.
Il sindaco ha già annunciato l’intenzione di fare chiarezza sulle responsabilità di questa vicenda.
Al dolore per la perdita di un caro si aggiunge, dunque, quello legato all’impossibilità di assicurare a chi si ama un luogo definitivo in cui permettergli di riposare in pace, un inferno in terra che forse poteva e doveva essere risparmiato a chi ha subito un lutto.

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