Il molisano di Campobasso, Michele Santelia, anche quest’anno è entrato nel Guinness World Records con la sua ultima opera dal titolo: “The Code of Hammurabi Backwards”, un’opera mastodontica del peso di 308,5 chilogrammi.
Infatti il Guinness World Records londinese, dopo aver omologato, recensito e aggiornato tutti i suoi record precedenti sulla sua piattaforma online, gli ha appena inviato il 15° Certificato Guinness World Records, sul quale è stata apposta la speciale dedica fatta dall’autore alle donne di tutto il mondo vittime di violenze.
A tutt’oggi Michele Santelia ha ritrascritto al contrario e nelle lingue originali, straniere o arcaiche come il geroglifico, l’ebraico antico, il cinese, la lingua dei Maya, la scrittura cuneiforme, il cinese tradizionale – utilizzando contemporaneamente quattro tastiere bianche di computer e senza guardare il videoterminale durante la ritrascrizione – ben 78 enormi volumi composti da: 4.126.624 parole, 23.268.303 caratteri, 31.369 pagine, 291.343 paragrafi, 626.940 righi; tutte le sue opere al contrario hanno un peso complessivo di 1.069 kg .
Il suo ultimo record è stato realizzato a Campobasso, Italia, il 2 aprile 2019.
The Code of Hammurabi è stato scritto usando gli antichi caratteri dell’alfabeto cuneiforme. Dopo averlo ritrascritto al contrario lo ha fatto incidere su 30 grandi pagine di pietra e rilegato in un enorme librone del peso di 308,50 kg.
Michele Santelia ha dedicato con grande affetto e commozione tale opera “alle donne di tutto il mondo vittime di violenze ed abusi”.
Con l’aggiunta del “Codice di Hammurabi Backwards” la torre di libri al contrario, denominata dall’autore “The Tower of Babel Backwards”, ora misura 7,14 metri e pesa 1.069,10 chilogrammi, quindi oltre una tonnellata.
Ma che cosa è il Codice di Hammurabi e perché lo ha dedicato alle donne di tutto il mondo che hanno subito violenze ed abusi?
Santelia considera in senso assoluto il Codice di Hammurabi il primo codice di leggi scritte, grazie al quale i sudditi di quei tempi potevano sentirsi tutelati, anche se era molto severa e per alcuni crimini contemplava la cosiddetta “Legge del Taglione”, ossia occhio per occhio, dente per dente. C’è da dire, secondo l’autore, che tale norma era contemplata solo nella 6^ sezione del Codice, mentre le altre norme che complessivamente erano 282, punivano in maniera esemplare coloro che si rendevano rei di crimini. Leggi che adesso potrebbero sembrare molto severe. Per quei tempi, invece, erano l’unica risorsa per reprimere determinati crimini, come quello della vendetta familiare, che era molto frequente. Inoltre, tanto per sgombrare il campo da eventuali, quanto inutili e sterili critiche buoniste, ci tiene a precisare che la Legge del Taglione, per esempio, è citata ed osservata anche nella “Sacra Bibbia”, nell’Antico Testamento.
Pur essendo un insieme di leggi e di norme molto severe, tutelava, per esempio, molto i sottoposti al capofamiglia, quindi soprattutto le donne, che in precedenza aveva qualsiasi potere, anche di vita o di morte sui suoi familiari.
Le motivazioni che lo hanno spinto a dedicare tale opera antica alle donne di tutto il mondo vittime di violenze ed abusi sono date proprio dal fatto che tutti i reati ed i crimini commessi ancora oggi, in pieno inizio 3° millennio, nei confronti delle donne, ma anche dei minori, dovrebbero essere puniti con maggiore severità, senza più anteporre alcuna attenzione benevola, come succede molto spesso, nei confronti di tutti i criminali che si rendono rei di tali efferati crimini.
Così come aveva legiferato e sentenziato il prode e mitologico Hammurabi quasi quattromila anni fa, per Santelia chi commette un delitto deve essere punito in eguale misura rispetto alla gravità del crimine commesso: per esempio, chi uccide una donna deve rimanere in carcere per tutta la vita.
È necessaria quindi l’assoluta certezza di una pena severa, molto severa ed esemplare e soprattutto senza sconti futuri; nessuna riabilitazione per chi massacra la propria moglie, la propria compagna, una donna o un minore.
Invece molte volte, tali assurdi crimini vengono puniti in maniera molto blanda e quei criminali che se ne sono macchiati ogni tanto riacquistano perfino la libertà, inauditamente, dopo aver scontato solo qualche anno di prigione.
Ha dedicato quindi The Code of Hammurabi Backwards alle donne di tutto il mondo per difenderle, nel suo piccolo, dalla bieca, criminale violenza di alcuni uomini, augurandosi nel contempo che tutti coloro che si rendano rei di tali crimini atroci non abbiano più la possibilità di ricommetterli di nuovo e che siano detenuti a vita tra le squallide, bianche mura di qualche prigione (bianche e non colorate osserva il Santelia), soli e al cospetto dei fantasmi delle loro vittime che invece non avranno più, per l’eternità, la possibilità o uno sconto di pena per ritornare in vita.
Ovviamente Santelia si auspica che per eliminare tali crimini ci sia alla base anche tanta prevenzione al fine di evitare inutili martiri per tutte quelle donne che vengono uccise a tradimento; attualmente il molisano è però molto scettico al riguardo: «Quante donne – spiega – sarebbero ancora vive se lo Stato, dopo inutili denunce da parte di donne che si sentivano minacciate, avesse subito arrestato i loro stupidi, criminali aguzzini!»
A tal uopo a Santelia piace ribadire ancora una volta che scrive al contrario proprio per «contestare un mondo che paradossalmente va alla rovescia!».
Ad ottobre il nostro campobassano si recherà a Roma, invitato dal Centro Antiviolenza D.i.re – Donne in rete – per presentare la sua opera e per donare copia del Certificato Guinness World Record con la sua speciale dedica rivolta vittime di violenza.
La prossima opera che ritrascriverà in tale modo sarà l’ “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto. Stavolta Santelia dedicherà il suo lavoro alla “dolce Greta Thunberg” e alla sua nobile impresa a favore di uno sviluppo sostenibile nel mondo e contro il cambiamento climatico e tutti i suoi effetti disastrosi.

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