Doveva essere il fiore all’occhiello dell’area di Selvapiana. Parliamo dell’ex cittadella dell’economia, struttura che, almeno nelle intenzioni, avrebbe dovuto ospitare iniziative ed eventi fieristici in grado di rilanciare il capoluogo di regione. Attualmente i locali sono adibiti ad una sorta di deposito: all’interno mezzi della Sea e della Croce Rossa, e i vecchi cassonetti dell’immondizia rimossi dai quartieri dopo l’avvio della raccolta differenziata.
Insomma, il classico caso di ‘sperpero di denaro pubblico’ come denunciato più volte dai pentastellati che, seduti tra i banchi dell’opposizione, avevano più volte incalzato la precedente amministrazione con interrogazioni e mozioni. L’ultima in ordine di tempo risale a maggio 2018: «Sollecitiamo l’Amministrazione Battista ad attivarsi – scrivevano Gravina & Co – per introitare, attraverso la Regione, le somme programmate nell’ambito del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione ed iniziare i lavori di recupero dell’immobile attraverso una progettazione esecutiva che tenga conto di una multifunzionalità della struttura in modo da consentirne un utilizzo multiplo. Perché vorremmo evitare l’ennesimo spreco di denaro pubblico e ridare nuovo slancio all’intero settore. E perché vorremmo evitare di avere una struttura da utilizzare solo poche settimane all’anno».
Ed ora che il Movimento ha conquistato il timone di Palazzo San Giorgio casa è cambiato?
È la domanda provocatoria che si pone i consigliere dei Popolari per l’Italia Salvatore Colagiovanni che, supportato dalla collega Carla Fasolino, ha depositato una interrogazione ad hoc.
«Ricordo i continui attacchi dei Cinque stelle sulla situazione della cittadella dell’Economia – puntualizza Colagiovanni – che a loro dire sarebbe stata male utilizzata in passato. Ma ora, ad oltre cento giorni dal loro insediamento, non mi pare che ci siano grosse novità. Anzi.
Hanno parlato di discontinuità, bene comincino a dimostrarla questa discontinuità – continua il capogruppo dei Popolari per l’Italia – io finora vedo solo fumo buttato negli occhi dei cittadini. Un’amministrazione autoreferenziale, a tratti megalomane che pubblicizza se stessa pure per interventi di ordinaria amministrazione. Per il resto non c’è altro. Tuttavia – conclude – a parte le mie opinabili impressioni, voglio conoscere le strategie della maggioranza di Gravina per fermare l’inesorabile degrado di una struttura che nonostante i Cinque stelle è tuttora lasciata all’incuria e ad una ancor più stucchevole indifferenza e inerzia».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.