Marco è un ragazzo speciale, ha un cromosoma in più. Da ieri le sue giornate si sono fatte caotiche: ha cominciato il suo tirocinio, il periodo di formazione. Quindi sveglia presto, barba a posto, abbigliamento consono all’ufficio, nuovi amici, la pausa caffè e due chiacchiere con i colleghi. Un percorso nuovo, che lo porterà a toccare con mano il mondo del lavoro, ad interagire con i vicini di scrivania, in un rapporto straordinario di scambio di esperienze, di sensazioni, di sensibilità. Da ricevere sì, ma anche da offrire. Una quotidianità che gestirà per tre mesi, grazie ad un percorso di orientamento e di tirocinio che svolgerà all’interno degli uffici della Confcommercio Molise. Novanta giorni che Marco, 36 anni, vivrà come una sfida, di certo l’ennesima. E che sarà un altro grimaldello utile a scardinare il mondo, duro a morire, dei pregiudizi.
Si chiama “Imparare a lavorare”, è il percorso oggetto di una convezione stipulata tra Confcommercio Molise e Aipd Molise Onlus inserito nell’ambito delle attività dedicate all’impegno sociale: si consolida quindi il ‘rapporto con l’Associazione Italiana Persone Down, nato in occasione dell’attivazione della Loco Card, con la collaborazione al programma “Chi trova un lavoro trova un tesoro”, progetto nazionale finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha come obiettivo quello di avviare al mondo dell’occupazione 100 persone con un cromosoma in più e prevedendo per loro tre differenti percorsi, strutturati a seconda delle diverse età ed esigenze dei partecipanti. Una scelta, quella di investire sull’inserimento lavorativo, che ‘piace’ molto all’Aipd. «Un argomento sul quale da un po’ di anni l’Associazione italiana Persone Down sta fortemente investendo con progetti innovativi» spiega Manuel Pannitto, uno dei responsabili del Servizio Inserimento Lavorativo dell’Aipd. Il progetto vuole spazzare via la coltre di pregiudizi, restituendo pari dignità al lavoro svolto dalle persone con sindrome di down che non è una opportunità occupazionale o terapeutica, «quindi un peso per le imprese, ma è un contributo alla produttività aziendale – continua Pannitto -; un percorso scolastico di qualità, una buona acquisizione di autonomia e un lavoro non sono solo diritti, ma anche gli strumenti più importanti per garantire ai ragazzi con sindrome di Down una vita il più possibile soddisfacente, una piena integrazione nella società e un futuro sereno e dignitoso».
E quei pregiudizi sono spazzati via anche dai numeri che fa registrare questo progetto. I dati aggiornati al 31 dicembre 2018 raccontano di storie a lieto fine.
«Sono state 198 – spiega Sabrina Di Marco, che si occupa dell’inserimento lavorativo all’interno dell’associazione italiana persone down – le persone con sindrome di Down della rete Aipd che hanno trovato una occupazione contratti a tempo determinato e indeterminato: circa il 16,4 % del totale dei maggiorenni presenti nella rete. Fino a non molti anni fa sembrava impossibile, oggi sappiamo che è possibile e utile, per il lavoratore, per l’azienda e per la società. Gli imprenditori sono soddisfatti di questa scelta, che non è solo giusta ma anche conveniente: migliora il clima lavorativo, l’affiatamento del gruppo, piace ai clienti e conviene anche dal punto di vista economico. Ci insegnano ogni giorno che l’attenzione alle piccole cose e alle persone ci fa vivere meglio, e che questa cosa ci riguarda tutti». Un dovere collaborare con le organizzazioni impegnate nel sociale, secondo il direttore della Confcommercio Irene Tartaglia. «Un impegno – spiega – che ormai da tempo si è rafforzato con una serie di iniziative che vengono organizzate durante tutto l’anno e che spaziano dal contrasto alla violenza di genere alla lotta alle tossicodipendenze, fino a quest’ultimo e importante progetto attivato grazie all’Aipd Molise. Tutto questo – rimarca il direttore Tartaglia – rappresenta un modo per noi stessi per rapportarci con sensibilità verso orizzonti nuovi e poter condividere attraverso i nostri associati quelle buone pratiche di cui la nostra organizzazione si è fatta promotrice in questi anni. Non dimentichiamo, infine, le possibilità per le imprese di assumere persone con disabilità a cui vengono garantiti sgravi contributivi in proporzione al grado di invalidità nonché il rimborso forfettario delle spese necessarie all’adattamento del posto di lavoro».

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