Il raffronto con gli anni precedenti è impietoso. Basta passeggiare lungo corso Vittorio Emanuele per notare la differenza. Un tempo cuore pulsante del commercio cittadino, oggi le attività (ad eccezione di bar e ristoranti e di qualche negozio ‘storico’) si sono ridotte drasticamente. Vetrine vuote, locali ‘sfitti’ e saracinesche abbassate. I negozi che invece resistono e sopravvivono sono per lo più deserti, in particolare nella prima parte della settimana.
Rassegnazione ma allo stesso tempo voglia di reagire e continuare a scommettere su una città che negli anni, per la verità, ha offerto poche soluzioni: è questo il clima che si respira tra i commercianti del centro. E la richiesta univoca, e un po’ in controtendenza con il resto d’Italia e con le intenzioni annunciate dall’amministrazione pentastellata, è una: riaprire il corso al traffico veicolare. Secondo la maggior parte dei commercianti intervistati questa potrebbe essere la soluzione, almeno in primo momento, per rilanciare il commercio in città.
A farsi portavoce dell’istanza il titolare di un centro bellezza di via Roma, neppure 40enne ma con una grande esperienza alle spalle. Sposato e padre di una bimba ha deciso di puntare su Campobasso nonostante le enormi difficoltà che vivono i piccoli imprenditori. «Di questo passo, da qui a tre anni, chiuderanno i battenti quasi tutti i negozi del centro – dice – sappiamo che riaprire il corso al traffico può essere una scelta impopolare, ma basta affacciarsi dalla porta del mio negozio per vedere che il centro è morto. Soprattutto nella prima parte della settimana e di mattina lungo corso Vittorio Emanuele passeggiano solo pensionati e le attività sono vuote. Mi rendo conto che arrivare in auto davanti al negozio è un’abitudine tipicamente campobassana e sicuramente da condannare, ma per far fare uno ‘scatto’ di civiltà alle persone bisogna garantire loro dei servizi adeguati. Innanzitutto in questa città manca un sistema di parcheggi che possa consentire ai cittadini e ai residenti di lasciare l’auto fuori dal centro murattiano e camminare a piedi. Senza contare che il servizio di trasporto pubblico è pessimo. Ricordo che quando ero bambino lungo il corso transitavano le auto e si poteva sostare, e questo non ha mai impedito alla gente di passeggiare lungo i due ampi marciapiedi. Certo, durante il fine settimana o nel periodo natalizio il corso deve rimanere chiuso, ma credo sia indispensabile trovare il giusto compromesso tra le esigenze dei commercianti e la necessità di avere un centro città vivibile».

Un Commento

  1. Nicola scrive:

    Vogliono riaprire per il transito dei cadaveri e comunque considerando il numero esiguo dei vecchi sfaccendati che lo pedonizzano non ha senso tenerlo chiuso

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