Non c’è pace nel carcere di via Cavour di Campobasso. Dopo la denuncia dei giorni scorsi del segretario del sindacato di Polizia penitenziaria Aldo Di Giacomo circa il ritrovamento di 8 cellulari e una bustina di hashish, ieri l’ennesimo episodio.
All’interno della casa circondariale sono spuntati infatti altri 3 telefonini. Non solo: alcuni detenuti avrebbero minacciato e picchiato un agente. Un ispettore è finito al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli con 10 giorni di prognosi. «È ormai una situazione vergognosa quella del carcere molisano – l’attacco del segretario del Spp Di Giacomo – all’interno del quale ci sono più telefoni che in un negozio di telefonia. Vi è bisogno oggi più che mai dell’introduzione di norme che vadano a sanzionare pesantemente chi cerca o introduce telefonini in carcere e per chi li utilizza. È solo grazie allo scrupoloso lavoro della polizia penitenziaria guidata dalla funzionaria Roberta Calcutta la quale ha dato sicuramente nuovo impulso all’attività investigativa all’interno del carcere campobassano».
Al carcere di Campobasso va la maglia nera a livello nazionale: quello di via Cavour è infatti l’istituto con il maggior numero di telefoni ritrovati negli ultimi sei mesi rispetto al numero di ristretti. A Campobasso dunque si riesce a parlare con l’esterno e ad impartire ordini, l’istituto molisano non è più carcere modello ma è diventato centro di incontro della malavita anche per la facilità di comunicazione con l’esterno.
Secondo i dati nell’ultimo anno sono stati ritrovati 2100 telefonini nelle 190 carceri italiane, il 120 per cento in più rispetto all’anno precedente nel quale furono ritrovati 937 tra sim e cellulari.

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