A Campobasso è quasi un habitué. Ieri è tornato per fare il suo personale augurio ai 163 allievi del decimo Corso per vice ispettori di Polizia della Scuola Giulio Rivera che, al Palaunimol, hanno giurato fedeltà allo Stato.
Ma prima della cerimonia il capo della Polizia Franco Gabrielli ha parlato del declassamento della questura di Campobasso, che non comporterà una riduzione in termini di uomini e sicurezza.
«Campobasso non perde nulla rispetto all’organico, anzi avrà un aumento. Cambia soltanto il grado di chi dirigerà la questura. Perché io ho sempre trovato poco comprensibile che – per esempio – una questura come quella di Brescia con 600 operatori sul territorio fosse retta da un dirigente superiore mentre una questura come per esempio quella di Campobasso che di operatori sul territorio ne ha 200, fosse coordinata da un dirigente generale. Abbiamo solo ridefinito le modalità della dirigenza».
Poi in una sala stracolma, alla presenza dei familiari degli allievi, delle autorità civili e militari, si è rivolto direttamente agli allievi che hanno superato brillantemente i 18 mesi di corso dedicato quest’anno all’ispettore Gabriele Schino, medaglia d’oro al Valor civili, morto a Bari nel 2010.
«Questo è qualcosa di più di un lavoro – ha detto ai 163 allievi – va svolto con orgoglio, senso di appartenenza e disciplina che non è solo rispetto delle regole, la disciplina è anche profondo senso del dovere, etica e rigore morale. Noi dobbiamo essere un esempio, non possiamo chiedere ad altri quello che non facciamo noi. La legge dobbiamo applicarla prima di tutto a noi stessi. Non possiamo tradire nei comportamenti di ogni giorno la nostra missione: si è poliziotti sempre, non solo durante il turno.
Il vostro è un ruolo fondamentale, guardiamo a voi con grande speranza e aspettative. Vi invito ad essere voi stessi, a non mandare il cervello al ‘macero’, dite sempre come la pensate. La Polizia non ha bisogno di ‘yesman’, dovete dare sempre il vostro contributo di pensiero».
Poi l’invito alla cooperazione e all’aiuto dei colleghi: «Il capitale umano è il più importante capitale che abbiamo, dialogate con il personale, con i vostri colleghi, intercettate i loro bisogni. Sono anni ormai che la Polizia dimostra una attenzione particolare verso il disagio psichico, non abbiamo più vergogna di mostrare le nostre debolezze perché una Amministrazione che si fa comunità deve intercettare le sofferenze della nostra gente, dei nostri uomini e delle nostre donne. Conservate sempre la vostra umanità e siate ambiziosi, un’ambizione positiva. Non fermatevi, quello di oggi non è l’ultimo traguardo, guardate sempre avanti e accettate nuove sfide».
Ad aprire la solenne cerimonia il messaggio del direttore della Scuola Allievi Valeria Moffa che ha ricordato Giulio Rivera, medaglia d’oro al valore civile, il giovane agente cui è intitolata la Scuola di Polizia di Campobasso.
«Perché tener viva la memoria dei caduti è un memento per il Paese, ma è soprattutto un memento per chi indossa questa divisa. E la presenza oggi delle famigli Schino e Rivera, che affettuosamente ringrazio, testimonia l’importanza della Memoria del passato, che mai deve essere dimenticato, che sempre deve far parte del nostro presente per creare l’armonico congiungimento con il futuro».

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