Mancavano all’appello l’esponente della Lega Maria Domenica D’Alessandro, per impegni di lavoro, e il consigliere Massimo Sabusco che i rumors danno già con piede nel nuovo contenitore centrista di Matteo Renzi Italia Viva. Gli altri sei esponenti del centrodestra di Palazzo San Giorgio si sono invece presentati compatti davanti alla stampa, seduti tra i banchi che occupano durante i lavori del Consiglio (gli stessi che fino ad un anno fa occupavano i 5 Stelle), per tracciare un bilancio dei primi 6 mesi di amministrazione targata Roberto Gravina. Il giudizio – espresso anche davanti ad alcuni consiglieri pentastellati che hanno assistito alla conferenza stampa – è impietoso. Al di là delle azioni e dei provvedimenti adottati dalla giunta grillina, Tramontano, Colagiovanni, Annuario, Esposito, Pascale e Fasolino hanno contestato duramente il metodo: «Sappiamo che in sei mesi non si possono fare miracoli – ha esordito il capogruppo della Lega Tramontano – ma questa è un’ amministrazione senza anima, senza slanci, sembra di trovarci di fronte a dei burocrati bolscevichi. Non vediamo una programmazione, un’idea a lungo termine, solo slogan polpulisti». Il gruppo di opposizione critica in primis l’approccio di sindaco ed esecutivo non solo alla minoranza, totalmente estromessa, ma anche agli stessi componenti di maggioranza. «Il ruolo del Consiglio va rispettato – hanno tuonato – non c’è dialogo neppure tra gli assessori e i presidenti di commissione ai quali non viene comunicato alcunché. Abbiamo chiesto al presidente della commissione Commercio – l’attacco di Colagiovanni – quali siano le iniziative per il Natale, ci ha risposto di non sapere nulla. Stesso discorso per il Piano triennale delle opere pubbliche che non è stato neppure portato in commissione».
«Con questa amministrazione non si riesce a dialogare – ha detto Fasolino – le proposte in commissione e in Consiglio vengono puntualmente scartate, a prescindere dalla loro valenza».
L’elenco delle criticità per il centrodestra è lungo, a partire dall’edilizia scolastica: «Non si è dato ancora seguito all’ordine del giorno approvato all’unanimità lo scorso 16 ottobre – ha ricordato Tramontano – Una inerzia che non ci lascia tranquilli. Occorre prevedere apposite risorse per la sicurezza degli edifici e mettere l’edilizia scolastica al centro dell’azione amministrativa, invece l’amministrazione Gravina ha ben pensato di accendere un altro mutuo (sulle spalle dei contribuenti c’è già quello contratto dalla Squadra Battista da 2 milioni di euro, ndr) per il rifacimento dell’asfalto di un milione di euro».
Pascale si è invece focalizzato sulla viabilità della zona industriale e dei quartieri: «Ci sono troppi problemi collegati alla viabilità, alla segnaletica orizzontale e verticale, alla percorribilità delle strade. L’estate scorsa troppi incidenti si sono verificati nella zona industriale e la zona è pericolosa soprattutto per gli alunni della Montini (trasferiti nella ex sede dell’assessorato regionale alle attività produttive) negli orari di ingresso e di uscita».
Criticità sono state rilevate anche nel centro storico, «dove la pavimentazione è del tutto sconnessa – ha sottolineato annuario – e anche il servizio di ecostop non funziona. Sono sei mesi che sentiamo parlare del progetto della funicolare, ma non possiamo pensare alle grandi opere se non si risolvono i problemi quotidiani. La via Matris, dopo una pulizia iniziale, è rimasta chiusa e abbandonata. Siamo a Natale. Nella programmazione dell’amministrazione comunale, il centro storico è rimasto privo di luminarie, se non ci fossero state le iniziative private dei commercianti quella zona sarebbe rimasta al buio».
Sul banco degli imputati il cartellone degli eventi natalizi e il bando per le luminarie: «Prima il bando rivolto alle associazioni per organizzare gli eventi natalizi. Segno questo – ha rimarcato Colagiovanni – di una mancanza di una linea guida da attuare. D’altronde, con un metodo simile, anche il cartellone estivo, tanto criticato dai pentastellati nella precedente amministrazione, non ci risulta abbia lasciato un segno tangibile in città. Ma il Movimento 5 Stelle non aveva dichiarato di voler dare una impronta diversa alla città? A noi, ad oggi, non risulta che ci sia stato il cambiamento tanto auspicato da chi amministra il capoluogo. 73.200 euro per le luminarie natalizie con un bando sul Mepa e assegnazione sottosoglia, quello che avevano sempre criticato Gravina, Praitano, Felice e Cretella, che hanno sempre minacciato di recarsi in Procura di fronte a bandi con requisiti restrittivi, proprio come quelli delle luminarie natalizie 2019.
L’attuale assessore all’Ambiente, Simone Cretella, aveva sempre denunciato la sistemazione delle luminarie attaccate agli alberi, stesso sistema utilizzato quest’anno. Perché oggi non è così solerte a pubblicare sui social le foto per denunciare il lavoro della ditta che sta eseguendo i lavori?. Infine, quest’anno non ci sarà più il mercatino lungo Corso Vittorio Emanuele, l’amministrazione ha pubblicato un bando rivolto a commercianti e artigiani che fossero interessati ad esporre durante il periodo delle festività in piazza Prefettura. Non è prevenuta nessuna risposta. Non hanno neppure nominato la commissione giudicatrice per valutare le proposte arrivate per il cartellone di Natale. Siamo al 3 dicembre e non sappiamo cosa prevederà il programma».
«Il centrodestra ha raggiunto il 49,11% dei voti, a fronte del 29% del Movimento 5 Stelle – ha concluso Esposito – per questo motivo, abbiamo la responsabilità di lavorare per il bene dei campobassani e del capoluogo. Il bilancio non può essere positivo, anche alla luce della poca trasparenza mostrata da chi amministra la città.
Si pensi al concorso che terminerà tra qualche giorno. Il sindaco Gravina deve dare una risposta alle quasi novecento persone che non si sono presentate. In questi primi sei mesi, possiamo dire che, tra ciò che è mancato in questa amministrazione, quei requisiti da sempre proclamati dai pentastellati: onestà e trasparenza».

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