Le prime ‘tracce’ del calendario dedicato all’Esercito risalgono al 1850, quando un tamburino della Guardia Nazionale di Torino inviò ad amici e colleghi un biglietto di auguri stampato in occasione delle festività natalizie. Dal 1890 arrivano le prime pubblicazioni del calendario a soggetto esclusivamente patriottico e storico-militare. Per quelli “ufficiali”, in stile e contenuto militare, bisognerà invece attendere il 1910. La produzione subisce una prima interruzione nel corso della I Guerra Mondiale per poi riprende negli anni ’30. Un nuovo ‘stop’ arriva durante la II Guerra Mondiale. Intorno agli anni ’50 vive poi una ripresa nella produzione di massa sviluppando di anno in anno contenuti sempre più ricci e dettagliati, rappresentando una vera e propria fonte di documentazione storica per i posteri. Infine, nel 1997, lo Stato Maggiore, per conferire un’immagine di coesione e identificazione con l’istituzione, ha disposto la realizzazione di un unico calendario per tutte le forze armate.
Queste alcune delle tappe dell’affascinante storia che avvolge il CalendEsercito, presentato ieri mattina nelle sala della Costituzione della Provincia di Campobasso. Presenti all’incontro numerose autorità civili e militari, rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, dirigenti scolastici e studenti delle classi quinte dell’Istituto “Pilla” di Campobasso.
Ad introdurre il prodotto editoriale di punta dell’Esercito Italiano, il neocomandante del CME, colonnello Fulvio Amoriello, che due giorni fa ha preso il posto del comandante uscente Francesco Paolo D’Ianni.
«Questo calendario – ha spiegato Amoriello – è una collezione di storia, di valori e di innovazione tecnologica che ogni anno tratta un tema speciale. Dal 2015 al 2018 protagonista di quelle edizioni è stata la Grande Guerra, mentre lo scorso anno il calendario è stato dedicato ai “pilastri” dell’Esercito, cioè all’uomo e alla tecnologia, intesa come ricerca e innovazione, finalizzata a migliorare la capacità di protezione e di operare del singolo e delle unità. Quest’anno, invece – ha aggiunto il comandante -, lo Stato Maggiore ha posto ancora una volta al centro l’uomo intitolando il CalendEsercito “Soldati”. Questa parola significa preparazione continua, un modo di essere di uomini e donne che hanno scelto di servire la Patria con lealtà e orgoglio, persone capaci di sacrificare la vita per il proprio Paese e il bene della collettività, che custodiscono i valori di chi ci ha preceduto e lasciato in eredità al nostro Paese».
A prendere poi la parola il tenente colonnello Riccardo Proietti che ha illustrato nel dettaglio i temi sviluppati, di mese in mese, nel CalendEsercito 2020.
Il prodotto, infatti, rappresenta un appassionante viaggio nella storia dei corpi e delle specialità del dell’Esercito: dalla Fanteria, sempre in prima linea, che rappresenta storicamente l’immagine stessa del Corpo, al Genio, che vede i soldati impiegati soprattutto in casi di calamità naturali e nelle attività di pubblica utilità, fino alle Trasmissioni, baluardo dell’innovazione tecnologica applicata alle sfide sempre più attuali dei cyberconflitti. E poi ancora la Cavalleria, i Carristi, l’Artiglieria, l’Aviazione e infine i tre Corpi: Commissariato, Ingegneri e Sanità.
La novità di quest’anno, rispetto alle edizioni passate, è che parte del ricavato della vendita del CalendEsercito 2020 contribuirà a sostenere l’Opera nazionale di assistenza per gli orfani e i militari di carriera dell’Esercito, che attualmente sostiene circa 500 orfani di ufficiali, sottoufficiali e graduati dell’Esercito.
Chiunque voglia sostenere questa nobile causa può farlo acquistando il calendario 2020 online, sul sito ufficiale dell’Esercito (www.esercito.difesa.it) o su quello della Rodorigo editore (www.rodorigoeditore.it).
SL

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