Trafugata l’anno scorso nella chiesa di Monteroduni è stata recuperata in provincia di Roma l’antica statua dedicata a San Michele Arcangelo. L’opera d’arte, realizzata nel 1300, è stata rinvenuta nell’ambito della maxi operazione messa a segno in ambito nazionale dai Carabinieri del Nucleo Patrimonio Culturale. Prezioso e fondamentale il contributo fornito all’inchiesta ‘Start Up’ dai militari del Comando provinciale di Isernia, perché proprio le indagini relative al furto di Monteroduni hanno rappresentato la svolta nel caso.
La statua si trovava, insieme ad altre opere d’arte di inestimabile valore, in casa di due persone delle complessive 20 che sono state denunciate al termine dell’operazione i cui dettagli sono stati illustrati ieri mattina nel corso di una conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche il procuratore capo di Isernia Paolo Albano.
L’indagine è nata dall’esame di una serie di furti sacrileghi messi a segno in diversi centri nell’alto casertano e in provincia di Isernia.
Il monitoraggio ha consentito di accertare che i colpi sono avvenuti sempre di giorno e spesso senza ricorrere a effrazioni, approfittando dell’apertura dei luoghi di culto, privi di sistemi di antifurto o videosorveglianza.
La svolta nell’inchiesta – si diceva – c’è stata proprio grazie alla ricostruzione del furto nella chiesa ‘San Michele’, nella piazza principale di Monteroduni. La complessa attività investigativa, tutt’ora in corso, ha infatti permesso di tracciare il percorso delle opere rubate, smerciate nei mercatini rionali in provincia di Roma e, soprattutto, in quello capitolino di Porta Portese.
È stata accertata, quindi, l’esistenza di un’organizzazione criminale, fulcro di un crocevia internazionale di ricettazione di opere d’arte rubate, con base logistica nella provincia di Napoli, capace di piazzare i beni illeciti provenienti dall’intero territorio nazionale ed estero.
«La precisa ricostruzione di ogni elemento – è stato evidenziato in conferenza stampa – ha permesso di accertare la sistematica e abituale condotta di illustri personaggi che, consci della provenienza delittuosa delle opere, non esitavano a finanziare le casse della criminalità, richiedendo il reperimento del bene desiderato, per ornare le proprie abitazioni».
Ammonta a circa 7 milioni di euro il valore delle oltre cento opere d’arte recuperate. Tra queste c’è anche la pala d’altare fiamminga, raffigurante “La stazione XII della via Crucis: Gesù muore in croce”, rubata a Mons, in Belgio, nel luglio del 1990 e datata 1520. Fra le altre preziose opere trafugate dall’organizzazione c’è anche la statua in marmo del XVI secolo “Madonna con bambino”, trafugata nel 1997 dalla Chiesa Santa Marta (Confraternita di San Vitale) di Napoli.
Le dichiarazioni del procuratore di Isernia Paolo Albano. «Si tratta di una giornata particolarmente importante perché viene presentata un’operazione rilevante non solo dal punto di vista numerico ma anche sotto il profilo del valore artistico delle opere recuperate. Per questo esprimo vivo apprezzamento ai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale – ha spiegato il procuratore Albano in conferenza stampa –. Le indagini sono nate da procure non grandi come quelle di Isernia e Velletri: i carabinieri mi segnalarono vari furti in chiese molisane prive di sistemi di allarme.
In particolare il furto di un crocefisso in una chiesetta del Molise dove un testimone aveva scattato delle foto. Da lì si avviarono le indagini per poi passare alle intercettazioni dei personaggi coinvolti nel traffico. Ora questi beni verranno restituiti ai legittimi proprietari.
Ad esempio la statua di San Michele Arcangelo il santo patrono di Monteroduni verrà restituita durante una cerimonia ufficiale.
Le indagini comunque non sono concluse sia per stabilire la provenienza degli oggetti, sia per accertare le responsabilità penali».

Deb.Div.

Un Commento

  1. Michele Rocco scrive:

    Anche a Colletorto, diversi anni fa ci fu il furto degli agioletti che sovrastavano la Madonna del Carmelo https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10212023244713897&set=gm.1749966335044205&type=3&theater&ifg=1, opera di Paolo Saverio di Zinno (il famoso ideatore dei Misteri di Campobasso). E qualche anno prima anche il furto del bambinello di San Giuseppe, anque questa opera scultorea di Giacomo Colombo di scuola napoletana. Mi piacerebbe che tra questi ritrovamenti ci fossero anche le opere trafugate a Colletorto

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