«Incapace di intendere e di volere». Questo l’esito della perizia svolta dall’esperto nominato dal tribunale di Isernia sulla donna di Pettoranello che sei mesi fa accoltellò una tassista isernina. Ieri nel Palazzo di Giustizia del capoluogo pentro è stata celebrata l’ultima fase dell’incidente probatorio avviato il 10 ottobre scorso. Il medico incaricato dalla magistratura ha esposto il risultato dello studio compiuto in questi mesi sulla 34enne, miracolosamente viva dopo il salto nel vuoto dal cavalcavia della Statale 85. A seguito di diversi incontri avuti con lei, il perito ha accertato la mancanza di ‘lucidità’ da parte della donna in quella mattinata in cui si è sfiorata la tragedia.
Anche stavolta, così come nelle prime udienze, in tribunale erano presenti entrambe le protagoniste di questa drammatica vicenda che, solo per un caso, non ha determinato conseguenze gravi. La signora che era alla guida del taxi, la 35enne ferita al braccio da una coltellata, è seguita dagli avvocati Stefano e Alessia Cappellu e dal 30 maggio scorso, data del tentato omicidio-suicidio, sta facendo i conti con i postumi delle lesioni riportate. Dopo aver subito un intervento chirurgico all’ospedale di Bari, sta cercando di riprendere la piena funzionalità dell’arto. Anche la 34enne di Pettoranello era presente in Aula e insieme al proprio legale ha ascoltato la precisa relazione illustrata dall’esperto. Ora, con la conclusione di questo primo iter giudiziario, sarà la Procura a decidere il da farsi, quindi se mantenere in piedi o meno l’accusa di tentato omicidio per cui la donna venne arrestata nell’immediatezza del fatto.
Erano circa le 10 del mattino del 30 maggio quando la 34enne si scagliò contro la tassista. Uno scatto improvviso che generò il panico lungo la strada che stavano percorrendo, di rientro da Macchia D’Isernia. L’indagata tirò fuori un coltello dalla lama di circa 25 centimetri dalla borsa e iniziò a colpire la tassista che le sedeva accanto.
Quest’ultima riuscì ad accostare sul margine della carreggiata e in un istante la passeggera corse fuori, dirigendosi verso il ponte. Alcuni automobilisti di passaggio si fermarono impauriti avendo visto la donna insanguinata, mentre altri cercarono di fermare la ragazza di Pettoranello, intenzionata a farla finita. Scavalcato il parapetto del viadotto, si lasciò cadere nel vuoto e grazie alla folta vegetazione presente in zona, riuscì a non precipitare al suolo.
Sul posto intervennero Polizia, Vigili del Fuoco e due ambulanze. I pompieri con un’autoscala salvarono la 34enne che venne trasferita d’urgenza all’ospedale Veneziale. Qui rimase ai domiciliari per tutto il tempo della riabilitazione, mentre la vittima dell’aggressione venne trasferita a Bari, a causa della lesione a uno dei tendini del braccio.
VC

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