Un appello al vescovo arriva in queste ore dal sindaco di Roccasicura Fabio Milano e l’argomento è quello che ormai da un anno e mezzo ha aperto una ferita nell’animo di tutti i suoi concittadini: il furto dell’oro della Madonna di Vallisbona. Fabio Milano ha inviato una lettera a monsignor Camillo Cibotti chiedendo che la Curia di Isernia si costituisca parte civile nel processo che con ogni probabilità partirà prossimamente. Il 7 marzo nel tribunale pentro verrà celebrata l’udienza preliminare per discutere le richieste di rinvio a giudizio presentate dalla pubblica accusa nei confronti di don Agostino Lauriola, ex parroco di Roccasicura e dei suoi presunti complici. Prove ed elementi raccolti nel corso dei mesi hanno condotto le indagini sul sacerdote che ora risiede in un convento nelle Marche e su tre ragazzi di circa 20 anni della zona di Napoli. Questi ultimi sarebbero stati ospiti del sacerdote ai tempi della sparizione degli antichi ori del valore di almeno 100mila euro. Il sindaco Milano ha inoltre offerto a Cibotti la sua opera professionale, proprio per assistere la Chiesa in questa spinosa questione. «Ho inviato una lettera al vescovo per ricordargli che a breve ci sarà questo importante appuntamento giudiziario – ha dichiarato Milano a Primo Piano Molise – e per invitarlo a costituirsi come parte civile. Così avrà modo di salvaguardare, per rispetto, la nostra comunità, che ha avuto un danno enorme. Gli ho anche detto che sono disposto ad assisterlo gratuitamente». La missiva è stata inviata anche a tutti i roccolani proprio per far comprendere loro quanto l’attenzione su questo tema sia alta.
Ma il sindaco non si è fermato qui e, contestualmente, ha inviato una lettera anche al giudice per l’udienza preliminare di Isernia. Milano ha sempre sostenuto che il Comune vuole costituirsi parte civile ma, tecnicamente, allo stato attuale, non può farlo in quanto solamente la Curia risulta essere parte lesa.
«Ho scritto al gup, in qualità di rappresentante della collettività di Roccasicura – ha dichiarato ancora Milano –, e gli ho spiegato nel dettaglio che tutti noi abbiamo subito un danno gravissimo morale, culturale e sociale. Gli ori trafugati rappresentavano i regali di generazioni di persone che avevano il culto della Madonna di Vallisbona quindi, al di là del valore materiale, c’è un enorme aspetto morale. Ho chiesto al giudice l’autorizzazione a visionare il fascicolo d’inchiesta per cercare di costituirmi parte civile e quindi di partecipare al processo».

VC

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