Riattivato, dopo un giorno di stop, il servizio mensa nella scuola dell’Infanzia ‘Aldo Moro’ di Frosolone. Il sindaco Giovanni Cardegna ha infatti revocato l’ordinanza di sospensione firmata domenica mattina. Provvedimento che si era necessario a scopo precauzionale dopo che, nella notte tra venerdì e sabato, una ventina di bambini avevano accusato contemporamente malori analoghi: mal di pancia e un forte senso di nausea. Sintomi del tutto compatibili con un virus intestinale. Ma per scongiurare altre ipotesi, l’episodio è stato segnalato all’Asrem.
Così ieri mattina i carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e i funzionari dell’azienda sanitaria hanno effettuato le verifiche accertando che non risultano carenze di tipo igienico-sanitario.
Esclusa dunque la possibilità che il malore accusato dai bimbi possa essere stato il cibo mangiato a mensa. I dubbi sono stati sollevati da alcuni genitori, che hanno deciso di rivolgersi al primo cittadino, per capire se i sintomi avvertiti dai piccoli potessero essere n qualche modo legati al pasto mangiato nella mensa scolastica, gestita dal Comune attraverso una ditta esterna.
«La scuola – ha affermato il dirigente scolastico Mariella Di Sanza – ieri è rimasta aperta regolarmente mentre il servizio mensa, a scopo puramente precauzionale – è stato sospeso. Trattandosi di bambini molto piccoli capisco e condivido la preoccupazione dei genitori anche se, per onestà, devo aggiungere che mai in passato si sono verificati episodi del genere con la società che gestisce il servizio mensa a scuola».
Anche il primo cittadino, dopo il sopralluogo a scuola, ha voluto rassicurare le famiglie. «Abbiamo attivato tutte le procedure previste dalla legge – ha affermato Cardegna – per effettuare gli accertamenti richiesti dal caso». Verifiche che hanno permesso di escludere dei nessi tra i malori accusati dai bambini e il pasto consumato venerdì scorso, quando i piccoli alunni hanno mangiato pasta e fagioli e bastoncini di pesce accompagnati da mais.
Il divieto. Intanto è scatatto in paese il divieto di utilizzare l’acqua per scopi potabili. Un provvedimento necessario in via precauzionale a causa di problemi all’acquedotto comunale.

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