Prima il crollo del ponte Morandi a Genova, poi il terremoto in basso Molise. Vicende profondamente diverse, ma accomunate da un aspetto importante: la sicurezza della rete viaria. Il dibattito, in atto ormai da quasi una settimana, ha riacceso i riflettori anche sulla viabilità della provincia di Isernia, fragile e per questo alle prese con mille criticità. Ed è tornato alla ribalta della cronaca il viadotto Gamberale, lungo la Trignina, con tutte le sue problematiche. Da tempo i residenti della zona chiedono interventi risolutivi per uno dei tratti maggiormente trafficati della Statale, soprattutto in questo periodo dell’anno. Le risposte però tardano ad arrivare e così i cittadini hanno deciso di rimboccarsi le maniche per dare vita a un comitato che avrà come obiettivo la vigilanza sulla Statale 650. In questi giorni si sta avviando l’iter per la costituzione del sodalizio, il cui portavoce è Giuseppe Padula, operaio specializzato di Civitanova del Sannio che da anni denuncia, soprattutto attraverso i social network, la situazione in cui versa il viadotto.
«Abbiamo deciso di costituire un comitato – ha spiegato Padula – perché da parte dell’Anas non ci sono risposte chiare. Dicono che il viadotto è sicuro, ma al contempo stanziano 5 milioni di euro per gli interventi. Il nostro obiettivo sarà quello di vigilare per segnalare le varie problematiche inerenti la Trignina. Potremo contare sul supporto concreto di ingegneri, architetti e geometri che opereranno a titolo gratuito».
La denuncia. Intanto a seguito di alcuni lavori che sono stati realizzati di recente sul viadotto ‘Gamberale’ sono stati rinvenuti materiali di scarto e altri rifiuti ritenuti pericolosi ai piedi dei pilastri a ridosso del fiume ‘Trigno’, in territorio di Chiauci. Per questo è stato richiesto l’intervento dei Carabinieri Forestali che hanno provveduto a circoscrivere la zona, per poi presentare denuncia alle autorità competenti, necessaria anche per attivare la procedura prevista per la rimozione e il successivo smaltimento del materiale rinvenuto.
L’opera. Il viadotto Gamberale fu costruito alla fine degli anni Settanta per superare il tratto del fiume Trigno che scorre in una vallata divisa a metà tra i territori di Chiauci e Civitanova. 1420 metri di strada sospesa tra 17 piloni. 90 metri, nel tratto centrale, il punto più alto. Quotidianamente sono migliaia gli utenti a percorrere il Viadotto Gamberale; il traffico sul ponte, peraltro, è notevolmente aumentato dopo la chiusura della provinciale di Sant’Angelo del Pesco che collega Abruzzo e Molise.
E così anche le bisarche provenienti dalla Sevel in Val di Sangro cariche di furgoni sono costrette a percorrerlo.

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