Prima il crollo del ponte Morandi a Genova, poi lo sciame sismico che si sta registrando in Basso Molise. Episodi profondamente diversi tra loro ma che, anche in provincia di Isernia, hanno riacceso i riflettori sulla necessità di garantire maggiore sicurezza anche alla luce delle tante criticità che riguardano le infrastrutture presenti sul territorio. E così ‘sotto la lente’ sono finite anche le strade, i ponti e le dighe presenti sul territorio.
A pochi giorni dal vertice a Palazzo del Governo, voluto dal prefetto Fernando Guida, con lo scopo di stilare una mappa delle situazioni maggiormente problematiche, ieri mattina sono partiti i controlli dell’Anas lungo i viadotti della ‘Trignina’. Una sessantina in tutto, che dovranno essere sottoposti ad accurate verifiche, per fare il punto della situazione e pianificare gli interventi da attuare.
In azione i tecnici dell’Anas che, affiancati dalla Polizia stradale di Isernia, hanno concentrato l’attenzione sull’arteria, partendo dal viadotto Sant’Onofrio in territorio di Chiauci, nei pressi del primo bivio per Agnone venendo da Isernia. Un’opera di 385 metri. È qui che anche la strada pentra ha focalizzato la propria attenzione dopo le segnalazioni di alcuni cittadini preoccupati per lo stato del viadotto. Insieme agli uomini dell’Anas, gli agenti coordinati dal comandante Francesco Giaquinto, sono entrati in azione per monitorare la situazione e per verificare le reali condizioni del ponte.
Si sono avvalsi di una piattaforma in dotazione all’Anas proveniente dalla Sicilia denominata by bridge, la stessa utilizzata per ispezionare il viadotto sul lago di Guardialfiera all’indomani del terremoto di Montecilfone.
I poliziotti ed i tecnici dell’Anas si sono calati dall’alto e, dopo aver segnato i piloni con la vernice, hanno controllato pilastri e soletta su cui corre il manto stradale.
L’ispezione dei manufatti soprelevati procederà anche nei prossimi giorni ma non riguarderà il viadotto Gamberale per il quale l’Anas ha già stanziato cinque milioni di euro. Proprio durante l’incontro di mercoledì scorso in Prefettura, si è infatti appreso che a settembre inizieranno lavori di manutenzione e consolidamento strutturale dell’opera che, in base ad un apposito progetto già programmato e finanziato negli anni scorsi, prevede la sostituzione di tutti i giunti e degli appoggi dei piloni.
Nei giorni immediatamente successivi alla tragedia di Genova molti cittadini, soprattutto attraverso i social, avevano espresso i loro timori rispetto alle condizioni della struttura. Il viadotto venne costruito alla fine degli anni 70 per superare il tratto del fiume Trigno che scorre in una vallata divisa a metà tra i territori di Chiauci e Civitanova.
Quasi 1500 metri di strada sospesa tra 17 piloni. Novanta metri, nel tratto centrale, il punto più alto. Quotidianamente sono migliaia gli utenti a percorrere il Viadotto Gamberale. Il traffico sul ponte, peraltro, è notevolmente aumentato dopo la chiusura della provinciale di Sant’Angelo del Pesco che collega Abruzzo e Molise.
Infine, sempre durante l’incontro è stato riferito che le dighe presenti sul territorio provinciale non hanno subito danni dai recenti eventi sismici. In ogni caso il monitoraggio si mantiene costante. Al fine di mettere in sicurezza tali infrastrutture e sono stati stanziati ulteriori fondi che consentiranno di effettuare lavori di manutenzione nei prossimi mesi.

Bisarca contro auto, paura per due anziani

Tanta paura, ma per fortuna nessuna conseguenza seria per l’incidente accaduto lungo la Trignina, proprio mentre la piattaforma ‘by bridge’ stava per essere calata lungo i piloni del ponte Sant’Onofrio.
Stando a quanto ricostruito, una bisarca proveniente dalla Sevel ha travolto una utilitaria nei pressi del senso unico alternato istituito per consentire le operazioni sul punto ai tecnici specializzati.
A bordo della Peugeot 206 viaggiava una coppia diretta a Isernia che, dopo aver trascorso un periodo di ferie in un centro della costa, stava facendo rientro a casa.
I due anziani sono rimasti leggermente feriti. Illeso l’autista del tir, sottoposto come da prassi ad alcool test.
L’auto è stata tamponata nella parte posteriore e schiacciata contro le barriere di protezione.
Leggermente ferito anche il tecnico dell’Anas che stava indicando agli utenti la strada la necessità di rallentare in prossimità della piattaforma.

A breve i controlli pure su ‘Verrino’ e ‘Sente’

Una volta ultimate le verifiche sulla Trignina, la piattaforma ‘by bridge’ verrà concessa ‘in prestito’ dall’Anas alla Provincia di Isernia per eseguire le opportune verifiche anche lungo i viadotti Verrino e Sente, altre due opere le cui condizioni stanno destando particolare preoccupazione tra i cittadini.
Durante il summit in Prefettura è emerso che rispettando le prescrizioni impartite dall’ente gestore, quali la riduzione del limite di velocità e l’adozione di particolare cautela in caso di pioggia, non si evidenziano rischi nell’immediato. Sono stati comunque già previsti dalla Provincia degli interventi di manutenzione che necessitano di un finanziamento esterno, perché l’ente non può farsi carico dei costi in assenza di fondi. Per questo, come confermato dal consigliere delegato alla Viabilità Mike Matticoli, i viadotti saranno sicuramente oggetto di segnalazione al Governo quali infrastrutture che necessitano con priorità di attività manutentiva. «La rete viaria provinciale paga l’effetto dei tagli pesanti che a partire dal 2015 il governo centrale ha operato sulle Province – ha ricordato Matticoli -. I viadotti Verrino e Sente vivono una situazione particolare perché carenti di manutenzione. Se non si interviene in tempi rapidi, nei prossimi anni potrebbe esserci un peggioramento della situazione con il rischio di doverli chiudere. Il limite di 20 km orari vigente sul Verrino – ha poi aggiunto – è necessario e importante per preservare la stabilità del ponte, fino al momento in cui sarà effettuata la manutenzione Il Sente invece al momento non desta preoccupazioni. C’è un pilastro che ha ruotato leggermente nel 2007. È monitorato costantemente e non ha subito ulteriori movimenti. Anche in questo caso è comunque necessario intervenire per ripristinarne la stabilità». Rispetto una possibile chiusura, Matticoli ha infine garantito che «Non aspettiamo crolli e terremoti per porci degli interrogativi. Al momento non si ravvede la necessità di chiuderlo, è sufficiente essere cauti e attenti nel transitarci. Il ponte è sotto osservazione visiva. Ribadisco che le Province non hanno le risorse per intervenire in maniera massiccia per la manutenzione e le analisi. Ed è proprio la carenza di manutenzione che determina il degradarsi delle opere».

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