L’adagio popolare dice che le vittorie più belle sono anche le più sofferte. E per Alfredo Ricci, da poco più di una settimana alla guida della Provincia di Isernia «le vittorie più belle sono quelle che vengono dal basso e che siano frutto di scelte libere da parte dei cittadini e, in questo caso, di amministratori». Le elezioni che hanno portato alla scelta del nuovo presidente restano un tema caldo nel dibattito politico, per la spaccatura che, le candidature, hanno determinato nel centrodestra. «Io so – ha affermato Ricci – che è un risultato che ha visto premiare l’impostazione che era stata data alla mia candidatura, da parte di chi ha una storia politica chiara e sfido chiunque a metterla in discussione. Ma è anche una candidatura nata per parlare agli amministratori, come è corretto fare nel corso di una campagna elettorale in cui non si candidano i partiti, ma gli amministratori che possono o no essere espressione dei partiti, ma che sono principalmente espressione dei cittadini e del territorio».
La vittoria di Ricci ha un po’ sovvertito i pronostici, ma per il vertice dell’ente di via Berta forse non è il caso parlare di ‘miracoli’. «Sono abituato – ha detto – a raccogliere le sfide insieme agli amici che, in qualche modo, condividono un percorso e a portare avanti una campagna elettorale con la massima serietà e tranquillità, sapendo che gli schemi precostituiti non esistono mai. Non so quali fossero i pronostici, conosco solo il momento della candidatura, quello della campagna elettorale e infine il voto e il risultato». Ma per Ricci il momento più importante resta quello del lavoro per il territorio provinciale. «Oggi – ha evidenziato – è questo ciò che mi interessa e non le polemiche che, sono convinto, lasceranno il tempo che trovano. Dico questo perché, al di là delle posizioni politiche, sono convinto che ci sia un interesse comune che è quello del bene della nostra provincia».
E sono tante le polemiche e le prese di posizione che si sono registrate dopo il risultato delle urne, con dinamiche che sono andate oltre il semplice voto per la presidenza della Provincia di Isernia. «Io – ha detto in merito Ricci – sono solo un piccolo amministratore di una piccola provincia. Altre dinamiche le leggo sui giornali, come un po’ tutti i cittadini. La mia priorità è quella di risolvere i problemi del territorio. In particolare la mia attenzione voglio riservarla ai piccoli comuni, che hanno espresso nei miei confronti una grande manifestazione di fiducia e che sono coloro che costituiscono l’ossatura di questa provincia. Parlare di piccoli comuni vuol dire parlare di aree interne, penso quindi all’Alto Molise e alla Valle del Volturno e, più in generale a tutte quelle zone che sulla carta vengono considerate marginali, ma che non lo sono e devono essere un impegno principale l’amministrazione provinciale».
In questi giorni c’è chi ha parlato di ‘inciucio’ tra parte del centrodestra, Pd e M5S. «Inizio con il dire che – ha affermato il presidente – per quel che riguarda i Cinque Stelle, mi risulta che il consigliere comunale di Isernia Mino Bottiglieri non ha espresso il suo voto. Poi io ho fatto appello a tutti gli amministratori. Sembra banale, ma in campagna elettorale si va alla ricerca di voti. In realtà, stando a quanto mi risulta, non solo io ho chiesto la preferenza agli amici che non fanno capo al centrodestra. Dopodiché, se con amici consiglieri abbiamo ragionato sui programmi, cosa che evidentemente gli altri non sono riusciti a fare, non si tratta di un problema che posso pormi. Mi sono confrontato sul progetto con gli amministratori e non con i partiti. Sindaci e consiglieri hanno scelto liberamente su quale progetto puntare».
Ma il tempo delle polemiche, per il nuovo presidente, deve lasciare spazio all’impegno per il territorio. «Non vedo l’ora – ha concluso – di superare questo momento di ‘assestamento’ post elettorale per metterci, tutti insieme, a lavorare per la Provincia, come io sto facendo già facendo dal giorno successivo alla mia proclamazione».

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