Operazione ‘Welcome to Italy’: ha raccontato al gip la sua verità il sindaco di Sant’Agapito Giuseppe Di Pilla, interrogato ieri in tribunale a Cassino, insieme agli altri indagati nell’ambito della maxi-inchiesta sull’accoglienza dei migranti , messa a segno la scorsa settimana dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile del Commissariato di Cassino.
Assistito dall’avvocato del Foro Isernia Mariella Antonilli, documenti alla mano, il primo cittadino ha risposto a tutte le domande del giudice e ha chiarito la sua posizione in merito alle accuse formulate nei suoi confronti.
Secondo gli inquirenti Di Pilla e il tecnico comunale di Sant’Agapito Salvatore Maddonni, in concorso tra loro, avrebbero ottenuto l’assunzione di tre persone, tra familiari e conoscenti, presso la cooperativa ‘La casa di Tom’. In cambio avrebbero fatto in modo di affidare il servizio Sprar in maniera diretta, senza cioè la preventiva consultazione di almeno cinque operatori economici. E comunque senza rispettare i principi di economicità, imparzialità e parità di trattamento previsti. Avrebbero inoltre omesso di inviare al servizio centrale dello Sprar la documentazione obbligatoria. Nei confronti di Di Pilla è scattata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Disposto per entrambi (insieme ad altri due indagati) il sequestro preventivo che, in totale, ammonta a circa 66mila euro. Somma che risulta essere il totale dei compensi percepiti dalle tre persone assunte.
Il legale Mariella Antonilli ha annunciato che nei prossimi giorni presenterà istanza al Riesame per chiedere la revoca della misura adottata nei confronti del suo assistito.
L’inchiesta. Sono 25, in tutto, le persone finite nel registro degli indagati, accusate a vario titolo di reati che vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di dipendenti pubblici o incaricati di un pubblico servizio, estorsione, truffa ai danni dello Stato e Enti Pubblici, frode in pubbliche forniture, abuso d’ufficio, malversazione ai danni dello Stato, emissione ed utilizzo di fatture false. Le indagini di polizia giudiziaria svolte su delega della Procura di Cassino, sotto la direzione del procuratore capo Luciano d’Emmanuele e del sostituto procuratore Alfredo Mattei, hanno coinvolto numerosi Comuni delle provincie di Frosinone, Caserta, Isernia, Latina e Rieti. Nell’ambito delle indagini esperite, è stata acquisita copiosa documentazione contabile ed extracontabile che ha consentito di individuare numerosi comportamenti illeciti nella gestione dell’accoglienza dei rifugiati.

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