Le fasce più deboli della popolazione continuano restano sempre più sole. Con lo stato che latita, ora pure le associazioni rischiano di chiudere. E’ il caso dell’Afasev che, dopo 23 anni di ‘onorato servizio’, potrebbe chiudere le porte sia del centro di assistenza che di quello denominato ‘Dopo di noi’.

A lanciare l’allarme sono gli stessi volontari, insieme ai genitori dei venti ospiti: “L’associazione è accreditata presso la Regione Molise secondo quanto previsto dal Piano di Zona e, in virtù di tale accreditamento, è stata in convenzione con l’ambito territoriale di Isernia. La convenzione in questione ha avuto durata fino al 31 dicembre 2012, per poi essere interrotta con delibera del Comitato dei Sindaci e venire ripristinata in parte, come quota una tantum di gran lunga inferiore rispetto a quanto stipulato inizialmente. L’Afasev chiede alle istituzioni maggiori garanzie o, per mancanza di fondi, si vedrà costretta a chiudere il Centro e interrompere tutte le attività che vengono proposte, mettendo inoltre a repentaglio almeno dieci posti di lavoro. Un rientro forzato in famiglia per tutta la giornata rappresenta un grosso danno sia per gli ospiti che per le famiglie. Gli ospiti andrebbero a perdere i benefici della vita sociale e comunitaria che svolgono al Centro; le famiglie si vedrebbero costrette a rinunciare al lavoro e alla serenità psicologica garantita a tutti noi o ad affrontare onerose spese per l’assistenza privata del proprio congiunto. Per quanto riguarda nello specifico il “Dopo di Noi”, gli atti per l’erogazione del finanziamento regionale per avviare la struttura notturna, sono in regola, ma da sei mesi in fondi non sono stati erogati e la struttura non è mai partita per davvero, pur essendo regolarmente autorizzata al funzionamento e in grado di fungere già nell’immediato da completamento del centro socio-educativo”.

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